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Turismo in Piemonte: un itinerario alla scoperta dei borghi e delle vie del Barolo. Barolo- Castiglione Falletto- La Morra- Bra
In questo periodo di emergenza covid e post-covid (si spera), il turismo di vicinato e territoriale sembra essere la soluzione più percorribile e anche la più praticata dell’estate che sta per entrare. Un itinerario in Piemonte, dove fare una vacanza di tipo eno-gastronomica e culturale, è ripercorrere “le strade del vino” nelle langhe, facendo un percorso a tappe che in questo itinerario vede toccare le cittadine ed i paesi di Barolo- Castiglione Falletto- La Morra e Bra.
Barolo
Il nostro itinerario parte da Barolo, città che dà il nome al celebre vino, situato su un piccolo altipiano ed è stato dichiarato patrimonio culturale dall’UNESCO.
All’interno del paese è possibile osservare il Castello di Barolo, presumibilmente risaliente al X secolo, del quale oggi è rimasto ben poco se non il mastio. All’interno è visitabile la Biblioteca Storica ordinata da Silvio Pellico ed il museo delle Contadinerie. Vengono frequentemente organizzate mostre d’arte e nelle antiche cantine ha sede l’enoteca Regionale del Barolo.
Un altro castello che merita l’attenzione è il Castello della volta di Barolo, raggiungibile percorrendo la strada che da Barolo porta verso La Morra. Risalente al XII sec. Il nome Della Volta deriva dalla credenza popolare in chiave religiosa che vede, nel XIV sec, il crollo del soffitto voluto dal diavolo per impadronirsi delle anime degli uomini e delle donne della corte che praticavano orge collettive.
Tra le manifestazioni da segnalare il Collisioni Festival, un evento che porta nel paese tra i più importanti intellettuali e musicisti di livello mondiale
All’interno del Castello di Barolo è possibile trovare il WiMu, il più innovativo museo del vino in Italia e tra i più importanti al mondo, inaugurato nel settembre 2010.
La visita è strutturata come una discesa in profondità nella cultura del vino: la suggestione di addentrarsi nei misteri e nei miti del frutto di Bacco corrisponde alla sensazione fisica di raggiungere il cuore del castello Falletti, seguendo il percorso di visita che procede dal terzo piano fino ai livelli seminterrati.
Castiglione Falletto
Proseguendo nell’itinerario si giunge al paese di Castiglione Falletto di origine romana, come attestato dalla lapide del “sutor” (ciabattino), rinvenuta nelle mura del castello. Il toponimo Falletto venne aggiunto al nome di Castiglione nel 1589, per il continuativo secolare possesso del feudo di Castiglione da parte dell’illustre e antica famiglia albese dei Falletti. Come per Barolo anche qui a Castiglione è possibile visitare in alcuni periodi dell’anno il Castello di Castiglione Falletto, edificato dalla famiglia Falletti, inserito nel sistema dei “Castelli Aperti”.
Per gli amanti del turismo religioso oltre che culturale, merita menzione la chiesa di San Lorenzo, costruita in stile romanico e ristrutturata nel 1893 in stile neogotico.
La Morra
Continuando verso nord-ovest ci si imbatte nel paese La Morra, città sorta nel II millennio; nel 1402 si diede propri statuti nei quali sono citati per la prima volta il vigneto Nebbiolo (Nebiolium), dal quale trae origine il vino Barolo.
La torre campanaria del paese sorge nel 1710, costruita coi resti del castello abbattuto nel 1544, a pochi passi dal monumento bronzeo al Vignaiolo d’Italia (Antonio Munciguerra, 1972, trafugato nel dicembre 2018 durante lavori di rifacimento della piazza antistante) e al busto marmoreo di Giuseppe Gabetti, compositore ottocentesco della Marcia Reale, il primo inno d’Italia, in piazza Castello. Poco distante si trova la Cantina Comunale, sorta nel 1973 ad opera dei vitivinicoltori della Morra e ricavata nei locali settecenteschi del palazzo dei Marchesi di Barolo. Sul lato sud del paese sono visibili i bastioni, mura di cinta medievali. Il comune di La Morra partecipò attivamente durante la seconda guerra mondiale, alla lotta di Resistenza partigiana e qui si svolsero numerosi scontri che causarono numerose vittime fra i suoi cittadini, anche con fucilazioni di massa ed eccidi.
Oggi la Morra è diventato un pese ricco e famoso grazie al vino Barolo, su cui il paese basa la propria economia. Negli ultimi decenni il turismo alla Morra è aumentato di molto, grazie anche alla produzione di vini che è l’attività principale del paese.
Il vitigno più pregiato e più coltivato sulle colline lamorresi è il Nebbiolo dal quale si ricava il Langhe Nebbiolo e soprattutto il Barolo. Sono coltivati anche il Dolcetto, il Barbera, il Freisa, il Favorita, il Nascetta e altri vitigni internazionali.
I vini dei 70 produttori di La Morra possono essere acquistati presso la Cantina Comunale di La Morra, che spesso organizza degustazioni a tema ed eventi enogastronomici.
Nei versanti collinari meno esposti e quindi meno vocati alla Viticoltura, oppure nei fondovalle, da ormai 20 anni si è diffusa la coltivazione della nocciola trilobata, che qui si fregia del marchio IGP. Questo pregiato frutto si utilizza per svariate preparazioni dolciarie e di alta pasticceria.
Bra
Giunti all’ultima tappa dell’itinerario si giunge a Bra. Esso è uno dei maggiori centri del Barocco Piemontese. Partendo dalla vecchia piazza del mercato oggi piazza Caduti per la Libertà, troviamo il Palazzo Comunale, Palazzo Mathis, Palazzo Garrone e la chiesa di S. Andrea per poi passare al centro storico con la chiesa della SS. Trinità, la casa natale di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, lo storico Palazzo Guerra ed il Palazzo Rosso, fino alla chiesa di S. Maria degli Angeli.
Lungo le vie che da Piazza Caduti Libertà portano verso la parte collinare del centro storico è possibile ammirare gli storici Palazzo Valfrè di Bonzo, il gotico Palazzo Traversa.
Risalendo poi Monte Guglielmo, il punto più alto della città, si giunge nel parco della Zizzola, edificio a pianta ottagonale simbolo di Bra e poi si arriva alla chiesa di Santa Chiara, capolavoro dell’architettura rococò e l’imponente parrocchiale di S. Giovanni Battista.
Intorno a Bra il complesso monumentale di Pollenzo inserito nel World Heritage Unesco, costituito dal castello, dall’agenzia e dalla parrocchiale che si affacciano lungo la piazza centrale dell’antica città romana.
Da segnalare il museo Civico di Storia Naturale “Federico ed Ettore Craveri”
Nato come collezione privata della famiglia Craveri, il Museo è stato donato al Comune di Bra e costituisce uno dei più interessanti e ricchi Musei di scienze naturali della regione. Le collezioni consistono essenzialmente in oggetti raccolti nel corso dei viaggi.
Bra, oltre che per le sue bellezze culturali, è nota anche per le sue prelibatezze enogastronomiche, dove la più celebre è sicuramente la salsiccia fresca di Bra, fatta di carne magra di bovino e grasso di suino. le macellerie di Bra e dintorni la preparano macinando finemente il 70-80 per cento di polpa magra di vitello di razza Piemontese e il 20-30 per cento di lardo e pancetta suina.
Tanti sono anche le manifestazioni e gli eventi della cittadina Piemontese.
Una è Cheese, fiera internazionale del latte e del formaggio che si svolge a settembre con cadenza biennale e ospita 300 espositori ed attira produttori e lavoratori da tutto il mondo oltre che tanti visitatori.
Ogni due anni si svolge Corto in Bra rassegna internazionale dei film corti; ogni nell’ultima domenica di settembre i cortili pubblici e privati del centro storico sono i protagonisti di una iniziativa enogastronomica e culturale Da cortile a cortile. Attraverso un itinerario alla scoperta della vecchia Bra e dei prodotti del territorio.
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