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Il Sentiero delle Pievi: tra campagna, boschi e chiese del borgodalese

Il Sentiero delle Pievi è un percorso naturalistico ma anche storico, artistico e culturale che nasce da un progetto del 2021 realizzato dal gruppo Legambiente di Borgo d’Ale, con il contributo e la collaborazione dell’Amministrazione comunale e del gruppo “L’archivi e ij carti del borgh“.

Questo sentiero nasce con l’intenzione di far conoscere e preservare il territorio borgodalese, e il suo nome, “delle Pievi“, deriva dal fatto che già intorno al 1270 ogni insediamento nella zona aveva una pieve, ossia un luogo di culto minore.                                     Questo percorso unisce infatti tutte le chiese della zona e si snoda prevalentemente lungo la zona nord di Borgo d’Ale, tra il centro del paese e la zona boschiva, lungo terreni abbandonati che questo progetto ha proprio l’obiettivo di preservare.

Il Sentiero delle Pievi è lungo circa 20 chilometri e unisce le sei chiese presenti sul territorio: San Michele, Consolata, Cella, Gesiassa, San Pietro in Bose e Clivolo.

Si tratta quindi di un progetto di valorizzazione e difesa del territorio di cui fa parte e che circonda Borgo d’Ale: un abitato in provincia di Vercelli che si trova a 242 metri di altitudine sul livello del mare, situato all’interno di una pianura alluvionale ricca di terreni fertili e coltivabili, che infatti hanno sempre rappresentato l’economia trainante del paese. Quest’ultimo presenta anche zone collinari e ampie zone boschive fonte di biodiversità, soprattutto nella parte collocata ai limiti dell’anfiteatro morenico della Serra d’Ivrea.

Borgo d’Ale venne fondato nel 1270 come centro giuridicamente libero da dipendenze feudali, ossia come “borgofranco“, e la sua costituzione fu un’iniziativa del Comune di Vercelli che in quegli anni intendeva controllare politicamente la zona, proprio per questo i villaggi di Clivolo, Areglio, Erbario e Meoglio furono abbandonati per costruire il nuovo borgo.                                                 Borgo d’Ale mantiene ancora oggi la vocazione agricola che da sempre la caratterizza e che ha portato il paese ad essere conosciuto anche per le sue prelibatezze, quali ad esempio gli asparagi, i kiwi e soprattutto le pesche, in particolare la famosa varietà “Bella di Borgo d’Ale”.

 

 

 

 


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