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Il parco del Gran Paradiso rivede il progetto a piedi tra le nuvole e riapre al traffico la strada che va al colle del Nivolet anche di domenica
Da oltre vent’anni il Parco Nazionale Gran Paradiso è impegnato in una campagna di sensibilizzazione tesa alla progressiva riduzione degli impatti nell’area dell’altopiano del Nivolet (pianoro di torbiere e ambienti umidi a 2.500 metri di altitudine, habitat di molte specie di animali e di specie floristiche rare di alta quota), e lungo la strada veicolare provinciale dell’omonimo Colle.
Le azioni di conservazione attiva si sono finora tradotte nell’attivazione del progetto “A piedi tra le nuvole” con cui il Parco ha cercato di promuovere una mobilità dolce, alternativa, limitando il traffico automobilistico nelle domeniche estive di luglio e agosto, e favorendo, nel contempo, gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta. Il progetto è stato sostenuto sin dal 2003 da Città Metropolitana di Torino, Regione Valle d’Aosta e dai Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche.
Nel tentativo di andare oltre la fase di sperimentazione e di promozione, messa in atto con il progetto sopra citato, l’Ente Parco si prefigge di approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari al Colle, tramite una progressiva riduzione del numero di accessi in quota e la regolamentazione della strada. L’obiettivo del Parco, deve essere condiviso con i diversi attori del territorio coinvolti nella gestione della strada, primi fra tutti la Città Metropolitana di Torino ed i Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche.
Nell’attesa di definire i criteri di regolamentazione, per cui verrà convocata la commissione tecnica per l’attuazione del protocollo di intesa di cui l’Ente Parco è coordinatore, si è deciso di proporre iniziative diverse dalle consuete chiusure domenicali previste dal progetto “A piedi tra le nuvole”, per cui per l’estate 2024 la SP50 per il Colle del Nivolet rimarrà quindi aperta nelle domeniche in cui era normalmente prevista la chiusura.
Per dare l’occasione a chiunque fosse interessato di vivere e percorrere quella strada di
montagna senza la presenza di automobili, pullman o navette e, nello stesso tempo, per
dimostrare come soluzioni alternative al transito veicolare possano essere attrattive per un
vasto pubblico, per certo più sensibile alla conservazione, l’Ente Parco organizzerà alcuni
limitati giorni di chiusura della strada legati ad eventi sportivi non competitivi da svolgere a piedi o in bicicletta, in collaborazione col GAL Valli del Canavese e con associazioni di ex atleti
impegnati nelle diverse discipline.
Durante le giornate di chiusura, così come in quelle di libero transito, saranno effettuate
misurazioni puntuali dei flussi automobilistici e dei loro impatti, sull’ambiente e sulla fauna, allo scopo di acquisire dati utili per arrivare alla definitiva regolamentazione della strada, a seguito della concertazione con gli Enti di riferimento.
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