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Occit’amo dall’11 luglio al 15 agosto 2020 il festival delle valli Occitane con distanziamento e sicurezza garantiti dalla natura
Nonostante il lockdown imposto dal Covid-19, Occit’amo 2020 si farà, senza grandi cambiamenti dall’11 luglio al 15 agosto 2020, rigorosamente dal vivo . Palcoscenico del festival sono le valli montane, ampie e accessibili: distanziamento e sicurezza sono garantiti.
Un patrimonio ricco di musica, tradizioni e cultura riletti in una chiave contemporanea, sotto la direzione di Sergio Berardo, anima dei Lou Dalfin, in un percorso lungo 5 settimane dall’11 luglio al 15 agosto di concerti, appuntamenti, antiche chiese, camminate, rifugi, castelli, scoperte dei borghi alpini, anche in orari inconsueti.
La formula del festival, rispettosa dei luoghi e della loro identità, porta già con sé quelle necessarie misure precauzionali che il buon senso impone. Non è stato necessario dunque cambiare rotta o individuare nuove soluzioni: Occit’amo è un festival radicato, già presente nelle abitudini dei luoghi che lo ospitano e dei numerosi appassionati, sostenibile dal punto di vista del territorio e della formula. Palcoscenico del festival sono le valli montane, ampie e accessibili: distanziamento e sicurezza sono garantiti.
Il programma della sesta edizione offre al pubblico le molte sfumature della musica occitana, proposta in vari momenti della giornata, dall’alba al tramonto passando per le passeggiate musicali. A fianco dei Lou Dalfin, nel percorso del festival troviamo band con ispirazioni artistiche molto differenti: i Lhi Balòs (11 luglio) dai suoni ska, reggae e balcan-folk; i Lhi Destartavelà (12 luglio) che propongono la musica tradizionale occitana con strumenti moderni come il basso elettrico e il cajon; i Teres Aoutes String Band (18 luglio) che rileggono i canti e le danze della tradizione esaltando le potenzialità espressive degli strumenti a corde; i Lou Pitakass (19 luglio) giovanissimi interpreti tutti under 19, dai ritmi grintosi e ricchi di energia; i Polifonici del Marchesato (24 luglio) coro con una lunga storia, capace di spaziare in 5 secoli di letteratura musicale, sacra e profana con toccate nella musica pop, colonne sonore e spiritual; le Duea (2 agosto) coppia di violini di musica popolare; i Sonadors (7 agosto) musicisti legati alla tradizione della Val Vermenagna; i Lou Seriol (8 agosto) una delle band più longeve e conosciute del panorama della nuova musica tradizionale occitana; Autre Chant (9 agosto) nuova espressione dello spirito folk rock occitano; Bataclan (14 agosto) fanfara di cornamuse e laboratorio permanente di cornamuse d’oc sotto la direzione di Dino Tron.
Punte di diamante in particolare due appuntamenti. Il primo è CHARAMALHATOMICA (23 luglio) un inedito incontro musicale tra l’anima storica della musica occitana i Lou Dalfin e la Bandakadra, una vera orchestra da passeggio che unisce l’energia delle formazioni street al sound delle big band anni Trenta tra rocksteady, balkan e swing. I due gruppi si troveranno sullo stesso palco per reinterpretare alcuni brani del repertorio del gruppo occitano, fondendo le anime e le tradizioni di queste due formazioni.
Il secondo è l’ormai tradizionale concerto di chiusura il 15 agosto che vedrà protagonisti i Lou Dalfin accompagnati dalla grande orchestra occitana. Non mancano gli incontri più vicini al teatro e alla narrazione. L’anteprima è affidata a Ginevra di Marco (9 luglio) che con Francesco Magnelli, Andrea Salvadori e ospite Massimo Zamboni dedica un omaggio a Luis Sepúlveda intitolato Lucho e noi (unica data piemontese). A seguire, Assemblea Teatro propone Gisella Bein in L’uomo che piantava gli alberi (12 luglio); incontro con il giornalista e uomo di montagne Enrico Camanni (19 luglio), in collaborazione con Borgate dal vivo; appuntamento-concerto con il cantautore genovese Paolo Gerbella (26 luglio), spettacolo di Andrea Scanzi E pensare che c’era Gaber (27 luglio) dedicato alla storia teatrale del grande Giorgio Gaber, di cui Scanzi è stato allievo, con le musiche del talentuoso Filippo Graziani (in collaborazione con Borgate dal vivo); Cala Cimenti presenta il suo libro Sdraiato sulla cima del mondo (8 agosto, in collaborazione con Borgate dal vivo). E poi ancora laboratori dedicati alle erbe, stage di ballo dedicati alle danze occitane con Daniela Mandrile, il cinecamper e altro ancora.
Occit’amo è promosso da Terres Monviso e organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni.
È stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2020 del bando “Performing Arts”. Con questo festival il Comune di Saluzzo è entrato a far parte di PERFORMING +, un progetto per il triennio 2018-2020 lanciato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Il festival è realizzato con la collaborazione di Espaci Occitan, Nuovi Mondi Festival, La Fabbrica dei Suoni, Borgate dal Vivo, Associazione Ratatoj.
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