Rifugi Alpini
Il rifugio Enrico Castiglioni si trova sul lato settentrionale della piana del Devero in località Cantone. È il punto ideale per la partenza di escursioni e traversate, per la pratica dello sci sugli impianti del Monte Cazzola, per lo scialpinismo e per lo sci di fondo.
Dotato di 35 posti letto, il rifugio è aperto tutto l'anno con servizio di alberghetto.
Il rifugio è raggiungibile in pochi minuti a piedi dal termine della strada che sale da Goglio. Può anche essere raggiunto dalla vecchia e storica mulattiera che da Goglio (1133 m) porta all'Alpe Devero in circa 1 ora e 30 minuti, passando per le baite della Forcola (1570 m).
Nelle vicinanze è possibile trovare:
M. Cervandone 3211 m - disl. 1631 m.
Punta d’Arbola 3235 m - disl. 1605 m.
Il rifugio Enrico Castiglioni si trova sul lato settentrionale della piana del Devero in località Cantone. È il punto ideale per la partenza di escursioni e traversate, per la pratica dello sci sugli impianti del Monte Cazzola, per lo scialpinismo e per lo sci di fondo.
Dotato di 35 posti letto, il rifugio è aperto tutto l'anno con servizio di alberghetto.
Il rifugio è raggiungibile in pochi minuti a piedi dal termine della strada che sale da Goglio. Può anche essere raggiunto dalla vecchia e storica mulattiera che da Goglio (1133 m) porta all'Alpe Devero in circa 1 ora e 30 minuti, passando per le baite della Forcola (1570 m).
Nelle vicinanze è possibile trovare:
M. Cervandone 3211 m - disl. 1631 m.
Punta d’Arbola 3235 m - disl. 1605 m.
Il Rifugio Fantoli si trova all'Alpe Ompio a 1005 metri di quota, nel comune di San Bernardino Verbano, a soli 20 minuti dall'uscita di Baveno dell'autostrada A26.
Il rifugio organizza diverse attività come escursionismo, geocaching, canoa e laboratori musicali.
É possibile raggiungere il rifugio dal parcheggio dell’Alpe Ompio a 937 m, imboccando un bellissimo tratto di mulattiera acciottolata tra due bei muretti che in breve conduce al rifugio in mezz'ora di percorrenza. Il panorama spazia dal Lago Maggiore a quello di Mergozzo, dalla Bassa Ossola al Cusio, sino ad inoltrarsi nella selvaggia bellezza della Val Grande, che non finisce di riservare sorprese per chi cerca un intenso momento di relax nel verde.
M. Faiè (1352 m): imboccare il sentiero natura “L’uomo e l’albero” con tabelle didattiche predisposte dall’Ente Parco della Val Grande. La traccia ben marcata sale a tratti ripidissima e con ampie vedute tutto intorno. Se il cielo è terso si gode di una vista incomparabile sui laghi Maggiore, Orta e Mergozzo, sul Mottarone, sul Monte Rosa e sulle cime della Valgrande.
Il Rifugio Fantoli si trova all'Alpe Ompio a 1005 metri di quota, nel comune di San Bernardino Verbano, a soli 20 minuti dall'uscita di Baveno dell'autostrada A26.
Il rifugio organizza diverse attività come escursionismo, geocaching, canoa e laboratori musicali.
É possibile raggiungere il rifugio dal parcheggio dell’Alpe Ompio a 937 m, imboccando un bellissimo tratto di mulattiera acciottolata tra due bei muretti che in breve conduce al rifugio in mezz'ora di percorrenza. Il panorama spazia dal Lago Maggiore a quello di Mergozzo, dalla Bassa Ossola al Cusio, sino ad inoltrarsi nella selvaggia bellezza della Val Grande, che non finisce di riservare sorprese per chi cerca un intenso momento di relax nel verde.
M. Faiè (1352 m): imboccare il sentiero natura “L’uomo e l’albero” con tabelle didattiche predisposte dall’Ente Parco della Val Grande. La traccia ben marcata sale a tratti ripidissima e con ampie vedute tutto intorno. Se il cielo è terso si gode di una vista incomparabile sui laghi Maggiore, Orta e Mergozzo, sul Mottarone, sul Monte Rosa e sulle cime della Valgrande.
Il Rifugio Federici Marchesini è un rifugio alpino ubicato nel comune di Entracque (CN), a 2.650 metri di quota, nel Parco naturale delle Alpi Marittime.
Si trova nell'alta valle Gesso, dominato della cima Maledia. È situato su un piccolo promontorio roccioso, la cui superficie utile è stata aumentata con appositi muretti a secco. Poco sotto scorre il torrente Pagarì. È costituito da un edificio in legno e muratura, in tre corpi: il primo adibito a bar, cucina e sala da pranzo, i due laterali adibiti a dormitorio, per un totale di 24 posti. I locali sono dotati di riscaldamento a legna, acqua corrente e servizi igienici. È anche disponibile la doccia calda. L'impianto elettrico è alimentato da pannelli fotovoltaici.
Dal 2007 il rifugio è stato dotato di un impianto per la produzione di birra artigianale, facendo del Pagarì "il birrificio più alto d'Europa".
Il rifugio si raggiunge da S. Giacomo di Entracque su rotabile (chiusa al traffico), mulattiera, terreno morenico (ore di percorrenza: 4.45).
Nei dintorni si trovano:
- Cima di Pagari
- Cima Maledia
- Monte Clapier
- Monte Gelas
Il Rifugio Federici Marchesini è un rifugio alpino ubicato nel comune di Entracque (CN), a 2.650 metri di quota, nel Parco naturale delle Alpi Marittime.
Si trova nell'alta valle Gesso, dominato della cima Maledia. È situato su un piccolo promontorio roccioso, la cui superficie utile è stata aumentata con appositi muretti a secco. Poco sotto scorre il torrente Pagarì. È costituito da un edificio in legno e muratura, in tre corpi: il primo adibito a bar, cucina e sala da pranzo, i due laterali adibiti a dormitorio, per un totale di 24 posti. I locali sono dotati di riscaldamento a legna, acqua corrente e servizi igienici. È anche disponibile la doccia calda. L'impianto elettrico è alimentato da pannelli fotovoltaici.
Dal 2007 il rifugio è stato dotato di un impianto per la produzione di birra artigianale, facendo del Pagarì "il birrificio più alto d'Europa".
Il rifugio si raggiunge da S. Giacomo di Entracque su rotabile (chiusa al traffico), mulattiera, terreno morenico (ore di percorrenza: 4.45).
Nei dintorni si trovano:
- Cima di Pagari
- Cima Maledia
- Monte Clapier
- Monte Gelas
Il rifugio Franco Remondino è un rifugio alpino situato nella catena delle Alpi Marittime nel comune di Valdieri (CN), a 2.430 metri di altitudine. Sorge nel Vallone di Assedras, nell'alta valle Gesso della Valletta.
La struttura dispone di 46 posti letto in 6 camere e un dormitorio, è dotata di impianto elettrico e di acqua corrente e offre servizio bar, ristoro ed alberghetto. Dispone di servizi igienici interni ed esterni, doccia con acqua calda e servizio telefonico. Un grande terrazzo esterno con una trentina di posti ed una fontana su una soleggiata placca granitica. Nel periodo di chiusura è disponibile un locale invernale con 12 posti letto con coperte e materassi.
Dal Gias delle Mosche si prosegue sulla strada sterrata fino ad un ripiano cosparso di grossi massi da cui si raggiunge il margine del vasto Piano della Casa a 1.740 m. Da qui si imbocca una mulattiera che si dirige in piano verso la testata della valle che, giunta nei pressi del Rio Ghiliè, inizia ad inerpicarsi sulla sinistra nel ripido Vallone dell’Assedras. In alto appare già la sagoma del Rifugio Remondino. Superato il Rio del Vallone su un ponticello, si trascura il bivio a destra per il Colle del Mercantour e, superato nuovamente il torrente su un altro ponte, si continua a salire tra cespugli e pietraie ai piedi della Punta della Madre di Dio a 2.800 m. Arrivati ai piedi del cocuzzolo roccioso su cui è sito il rifugio, lo si raggiunge con un’ultima serie di tornanti.
Dal rifugio è possibile arrivare:
- alla Cima di Brocan 3054 m via normale (ore di percorrenza: 2).
- alla Cima di Nasta 3108 m via normale (ore di percorrenza: 2.15).
- alla Cima Paganini 3051 m via normale (ore di percorrenza: 2).
- alla Cima S dell’Argentera 3297 m via normale (ore di percorrenza: 2.30).
Il rifugio Franco Remondino è un rifugio alpino situato nella catena delle Alpi Marittime nel comune di Valdieri (CN), a 2.430 metri di altitudine. Sorge nel Vallone di Assedras, nell'alta valle Gesso della Valletta.
La struttura dispone di 46 posti letto in 6 camere e un dormitorio, è dotata di impianto elettrico e di acqua corrente e offre servizio bar, ristoro ed alberghetto. Dispone di servizi igienici interni ed esterni, doccia con acqua calda e servizio telefonico. Un grande terrazzo esterno con una trentina di posti ed una fontana su una soleggiata placca granitica. Nel periodo di chiusura è disponibile un locale invernale con 12 posti letto con coperte e materassi.
Dal Gias delle Mosche si prosegue sulla strada sterrata fino ad un ripiano cosparso di grossi massi da cui si raggiunge il margine del vasto Piano della Casa a 1.740 m. Da qui si imbocca una mulattiera che si dirige in piano verso la testata della valle che, giunta nei pressi del Rio Ghiliè, inizia ad inerpicarsi sulla sinistra nel ripido Vallone dell’Assedras. In alto appare già la sagoma del Rifugio Remondino. Superato il Rio del Vallone su un ponticello, si trascura il bivio a destra per il Colle del Mercantour e, superato nuovamente il torrente su un altro ponte, si continua a salire tra cespugli e pietraie ai piedi della Punta della Madre di Dio a 2.800 m. Arrivati ai piedi del cocuzzolo roccioso su cui è sito il rifugio, lo si raggiunge con un’ultima serie di tornanti.
Dal rifugio è possibile arrivare:
- alla Cima di Brocan 3054 m via normale (ore di percorrenza: 2).
- alla Cima di Nasta 3108 m via normale (ore di percorrenza: 2.15).
- alla Cima Paganini 3051 m via normale (ore di percorrenza: 2).
- alla Cima S dell’Argentera 3297 m via normale (ore di percorrenza: 2.30).
Il rifugio della Gardetta è un rifugio alpino situato nel comune di Canosio (CN), in valle Maira, nelle Alpi Cozie, a 2.335 metri di altitudine. Deriva dalla ristrutturazione di un antico ricovero militare utilizzato nella seconda guerra mondiale ed è stato inaugurato nel 1994.
Situato alla confluenza tra le tre valli Maira, Stura e Grana è raggiungibile a piedi, in MTB, Gravel bike, e-BIKE o a cavallo. Offre servizio di ristorazione, 48 posti letto, camping, doccia e ammette gli animali al suo interno.
Il rifugio si trova in prossimità del percorso della Grande Traversata delle Alpi, in particolare della variante nota come percorso delle alte valli, sulla tappa che unisce Pontebernardo a Chialvetta. È inoltre posto tappa per il trekking dei Percorsi Occitani, anello di 15 giorni intorno alla valle Maira.
La zona dove sorge il rifugio vide sorgere in passato numerose fortificazioni del Vallo Alpino del Littorio, i resti di queste fortificazioni sono oggi visitabili utilizzando il rifugio come punto d'appoggio o posto tappa.
Il rifugio della Gardetta è un rifugio alpino situato nel comune di Canosio (CN), in valle Maira, nelle Alpi Cozie, a 2.335 metri di altitudine. Deriva dalla ristrutturazione di un antico ricovero militare utilizzato nella seconda guerra mondiale ed è stato inaugurato nel 1994.
Situato alla confluenza tra le tre valli Maira, Stura e Grana è raggiungibile a piedi, in MTB, Gravel bike, e-BIKE o a cavallo. Offre servizio di ristorazione, 48 posti letto, camping, doccia e ammette gli animali al suo interno.
Il rifugio si trova in prossimità del percorso della Grande Traversata delle Alpi, in particolare della variante nota come percorso delle alte valli, sulla tappa che unisce Pontebernardo a Chialvetta. È inoltre posto tappa per il trekking dei Percorsi Occitani, anello di 15 giorni intorno alla valle Maira.
La zona dove sorge il rifugio vide sorgere in passato numerose fortificazioni del Vallo Alpino del Littorio, i resti di queste fortificazioni sono oggi visitabili utilizzando il rifugio come punto d'appoggio o posto tappa.
Il rifugio Piero Garelli è un rifugio collocato a 1990 metri di altitudine nella catena delle Alpi del Marguareis (Alpi Liguri) nel comune di Chiusa di Pesio (CN).
La struttura dispone di circa 90 posti letto per ospitare anche compagnie particolarmente numerose, ed è aperta tutti i giorni da giugno a settembre.
Il rifugio si può raggiungere da Chiusa Pesio. Si risale il fondovalle della Val Pesio direzione Certosa di Pesio, oltrepassata la quale si raggiunge il posto auto del Pian delle Gorre, a 1044 m. Imboccata la carrareccia H1, partendo dal Pian delle Gorre e percorrendo il Vallone del Marguareis, si raggiunge il rifugio in 2 h 30' circa.
- Il sentiero H1 scende dal rifugio al suggestivo laghetto del Marguareis, a 1928 m, per poi poco prima del Gias Soprano di Sestrera, a 1592 m, immettersi sulla sinistra nel sentiero H7. Raggiunto il Passo del Duca, a 1989 m, si apre la stupenda Conca delle Carsene.
- Il sentiero H8 si stacca dal rifugio verso levante, innalzandosi nel valloncello racchiuso a destra dalle paretine dei Rastelli del Marguareis e raggiunge la stretta insellatura di Porta Sestrera, a 2225 m. Il valico si apre sullo spartiacque Pesio-Ellero e dà accesso alla Conca del Biecai, nella quale scende il sentiero G6.
Il rifugio Piero Garelli è un rifugio collocato a 1990 metri di altitudine nella catena delle Alpi del Marguareis (Alpi Liguri) nel comune di Chiusa di Pesio (CN).
La struttura dispone di circa 90 posti letto per ospitare anche compagnie particolarmente numerose, ed è aperta tutti i giorni da giugno a settembre.
Il rifugio si può raggiungere da Chiusa Pesio. Si risale il fondovalle della Val Pesio direzione Certosa di Pesio, oltrepassata la quale si raggiunge il posto auto del Pian delle Gorre, a 1044 m. Imboccata la carrareccia H1, partendo dal Pian delle Gorre e percorrendo il Vallone del Marguareis, si raggiunge il rifugio in 2 h 30' circa.
- Il sentiero H1 scende dal rifugio al suggestivo laghetto del Marguareis, a 1928 m, per poi poco prima del Gias Soprano di Sestrera, a 1592 m, immettersi sulla sinistra nel sentiero H7. Raggiunto il Passo del Duca, a 1989 m, si apre la stupenda Conca delle Carsene.
- Il sentiero H8 si stacca dal rifugio verso levante, innalzandosi nel valloncello racchiuso a destra dalle paretine dei Rastelli del Marguareis e raggiunge la stretta insellatura di Porta Sestrera, a 2225 m. Il valico si apre sullo spartiacque Pesio-Ellero e dà accesso alla Conca del Biecai, nella quale scende il sentiero G6.
Il rifugio Bartolomeo Gastaldi si trova a 2659 metri di altitudine nel comune di Balme, in alta val d'Ala ed è il principale punto di accesso per salire sull'Uia di Ciamarella e sull'Uia di Bessanese.
Posto in posizione panoramica sulla splendida conca naturale che deve il suo nome a un’antica cava di calce, è circondato da alcune fra le più belle vette delle Valli di Lanzo, quali la Ciamarella, l’Albaron di Savoia, la Punta Maria, la Cima d’Arnas e l’imponente Bessanese. Nei pressi si trova la costruzione del “vecchio Gastaldi” che è diventato sede distaccata del Museo della Montagna di Torino e ospita rare immagini e reperti d’epoca che documentano la storia alpinistica delle valli di Lanzo e del Rifugio Gastaldi stesso.
Il Rifugio Gastaldi è aperto in modo continuativo in estate e offre ogni giorno servizio bar e ristorante. All’interno di alcune camerette e due dormitori possono essere ospitati fino a 65 visitatori offrendo ad ognuno dei tre piani servizi igienici e acqua corrente.
L'accesso al rifugio avviene normalmente dal Pian della Mussa attraverso sentiero e tempo di percorrenza di circa 2h e 30'.
Il rifugio Bartolomeo Gastaldi si trova a 2659 metri di altitudine nel comune di Balme, in alta val d'Ala ed è il principale punto di accesso per salire sull'Uia di Ciamarella e sull'Uia di Bessanese.
Posto in posizione panoramica sulla splendida conca naturale che deve il suo nome a un’antica cava di calce, è circondato da alcune fra le più belle vette delle Valli di Lanzo, quali la Ciamarella, l’Albaron di Savoia, la Punta Maria, la Cima d’Arnas e l’imponente Bessanese. Nei pressi si trova la costruzione del “vecchio Gastaldi” che è diventato sede distaccata del Museo della Montagna di Torino e ospita rare immagini e reperti d’epoca che documentano la storia alpinistica delle valli di Lanzo e del Rifugio Gastaldi stesso.
Il Rifugio Gastaldi è aperto in modo continuativo in estate e offre ogni giorno servizio bar e ristorante. All’interno di alcune camerette e due dormitori possono essere ospitati fino a 65 visitatori offrendo ad ognuno dei tre piani servizi igienici e acqua corrente.
L'accesso al rifugio avviene normalmente dal Pian della Mussa attraverso sentiero e tempo di percorrenza di circa 2h e 30'.
Il Rifugio Gattascosa è adagiato su un pianoro morenico nell’omonima alpe, incorniciato da uno splendido panorama, dominato dalle imponenti cime dell’alta val Bognanco. Rientra in molti itinerari di questa zona, come tappa dove ristorarsi o riscaldarsi, soprattutto durante i mesi invernali. Si trova in Località Alpe Gattascosa - Val Bognanco, a 2000 metri di altitudine.
É aperto tutti i giorni durante il periodo estivo e nei weekend durante il periodo invernale (se le condizioni metereologiche lo permettono).
Il Rifugio si raggiunge tramite l'autostrada Laghi in direzione Gravellona Toce. Si prende l'uscita di Domodossola e si prosegue per Bognanco. Si percorre la Valle per 18 km raggiungendo San Bernardo, dove si lascerà la macchina in posteggio e si prenderà il sentiero per il rifugio. Se invece si vuole usufruire dei mezzi pubblici, c'è il bus Domodossola-San Lorenzo. Da lì si dovrà proseguire a piedi fino a San Bernardo e poi Gattascosa.
I sentieri per raggiungere il rifugio sono 2: il primo si snoda lungo un bosco tra conifere, rododendri e corsi d'acqua. Si passa anche a lato di un laghetto montano: il lago di Ragozza (tempo di percorrenza: circa un'ora).
Il secondo sentiero passa dalla Jeepabile e quindi ha una passeggiata meno ripida della prima, passando dal passo Monscera (confine svizzero) con la sua catena montuosa delle Alpi (tempo di percorrenza 2 ore circa).
Il Rifugio Gattascosa è adagiato su un pianoro morenico nell’omonima alpe, incorniciato da uno splendido panorama, dominato dalle imponenti cime dell’alta val Bognanco. Rientra in molti itinerari di questa zona, come tappa dove ristorarsi o riscaldarsi, soprattutto durante i mesi invernali. Si trova in Località Alpe Gattascosa - Val Bognanco, a 2000 metri di altitudine.
É aperto tutti i giorni durante il periodo estivo e nei weekend durante il periodo invernale (se le condizioni metereologiche lo permettono).
Il Rifugio si raggiunge tramite l'autostrada Laghi in direzione Gravellona Toce. Si prende l'uscita di Domodossola e si prosegue per Bognanco. Si percorre la Valle per 18 km raggiungendo San Bernardo, dove si lascerà la macchina in posteggio e si prenderà il sentiero per il rifugio. Se invece si vuole usufruire dei mezzi pubblici, c'è il bus Domodossola-San Lorenzo. Da lì si dovrà proseguire a piedi fino a San Bernardo e poi Gattascosa.
I sentieri per raggiungere il rifugio sono 2: il primo si snoda lungo un bosco tra conifere, rododendri e corsi d'acqua. Si passa anche a lato di un laghetto montano: il lago di Ragozza (tempo di percorrenza: circa un'ora).
Il secondo sentiero passa dalla Jeepabile e quindi ha una passeggiata meno ripida della prima, passando dal passo Monscera (confine svizzero) con la sua catena montuosa delle Alpi (tempo di percorrenza 2 ore circa).
Il Rifugio Genova-Figari si trova ad Entracque (CN) e sorge tra due laghi: il Brocan, lago alpino naturale e il lago artificiale del Chiotàs, uno dei più grandi d’Europa.
Di facile accesso, circondata da prati e dai due laghi, la struttura si affaccia sulle pareti delle cime dell’Argentera, che con i suoi 3300 metri è la cima più alta del massiccio, e offre l’occasione per ammirare le numerose specie di animali presenti: stambecchi, camosci, marmotte, ermellini, aquile, insieme a rare specie botaniche come la sassifraga florulenta.
La struttura del rifugio presenta al piano terra un locale ristoro con annesso bar dove in cui gustare i piatti della cucina tradizionale piemontese. Ai piani superiori si trovano i posti letto. I bagni si trovano ai primi due piani della struttura e in un locale esterno, le docce al piano terra ed esterne.
Dal lago della Rovina, 1535 m, per raggiungere il rifugio si prende il sentiero che sale abbastanza velocemente fino a raggiungere la vecchia strada dell’ENEL, 1850 metri circa. Si segue la strada per una decina di minuti fino a trovare sulla sinistra il bivio che porta al coronamento della diga e poi costeggia il lago fino al rifugio.
Il Rifugio Genova-Figari si trova ad Entracque (CN) e sorge tra due laghi: il Brocan, lago alpino naturale e il lago artificiale del Chiotàs, uno dei più grandi d’Europa.
Di facile accesso, circondata da prati e dai due laghi, la struttura si affaccia sulle pareti delle cime dell’Argentera, che con i suoi 3300 metri è la cima più alta del massiccio, e offre l’occasione per ammirare le numerose specie di animali presenti: stambecchi, camosci, marmotte, ermellini, aquile, insieme a rare specie botaniche come la sassifraga florulenta.
La struttura del rifugio presenta al piano terra un locale ristoro con annesso bar dove in cui gustare i piatti della cucina tradizionale piemontese. Ai piani superiori si trovano i posti letto. I bagni si trovano ai primi due piani della struttura e in un locale esterno, le docce al piano terra ed esterne.
Dal lago della Rovina, 1535 m, per raggiungere il rifugio si prende il sentiero che sale abbastanza velocemente fino a raggiungere la vecchia strada dell’ENEL, 1850 metri circa. Si segue la strada per una decina di minuti fino a trovare sulla sinistra il bivio che porta al coronamento della diga e poi costeggia il lago fino al rifugio.
Il rifugio Grande Halte si trova ad Alagna, in frazione Dosso.
Sorto all’inizio del ‘900 come albergo in quota sugli ampi parti dell’alpe Sewij, il rifugio Grande Halte ha svolto per diversi decenni il ruolo di importante e frequentata tappa per la salita al Col d’Olen, alla Capanna Margherita e alle cime del Monte Rosa. Nel corso degli anni l’edificio è stato ristrutturato e conserva molti degli arredi d’epoca e la suggestione di un locale alpino storico.
A 10 minuti dalla stazione di Pianalunga offre un’atmosfera sospesa tra antico e moderno, con tutto il calore ed i comforts necessari per trascorrere soggiorni di quiete e qualità sia in inverno che in estate.
La gestione del rifugio è particolarmente attenta al rispetto dell’ambiente, produce autonomamente l’energia con una microcentrale elettrica e propone una cucina che ricerca con attenzione i prodotti locali naturali e biologici migliori.
Le camere sono in legno, calde e confortevoli, con bagni al piano, sauna (solo in inverno) e docce calde. La ski room dispone di scalda scarponi e ciabatte per gli ospiti di passaggio.
Il rifugio si raggiunge in funivia fino alla stazione di Pianalunga poi con gli sci o a piedi per circa 500 m.
Dietro agli impianti della funivia, fra le case, si stacca il sentiero n. 5 che conduce al rifugio, ore di percorrenza: 1,30. Dalla frazione Piane in 1 ora. Da Alagna, con la funivia di Punta Indren, poi sentiero, in 20 minuti.
Intorno al rifugio si può trovare:
Corno del Camoscio a 3024 m.
Corno di Stofful a 2385 m.
Rifugio Crespi Calderini a 1829 m per la Bocchetta delle Pisse.
Il rifugio Grande Halte si trova ad Alagna, in frazione Dosso.
Sorto all’inizio del ‘900 come albergo in quota sugli ampi parti dell’alpe Sewij, il rifugio Grande Halte ha svolto per diversi decenni il ruolo di importante e frequentata tappa per la salita al Col d’Olen, alla Capanna Margherita e alle cime del Monte Rosa. Nel corso degli anni l’edificio è stato ristrutturato e conserva molti degli arredi d’epoca e la suggestione di un locale alpino storico.
A 10 minuti dalla stazione di Pianalunga offre un’atmosfera sospesa tra antico e moderno, con tutto il calore ed i comforts necessari per trascorrere soggiorni di quiete e qualità sia in inverno che in estate.
La gestione del rifugio è particolarmente attenta al rispetto dell’ambiente, produce autonomamente l’energia con una microcentrale elettrica e propone una cucina che ricerca con attenzione i prodotti locali naturali e biologici migliori.
Le camere sono in legno, calde e confortevoli, con bagni al piano, sauna (solo in inverno) e docce calde. La ski room dispone di scalda scarponi e ciabatte per gli ospiti di passaggio.
Il rifugio si raggiunge in funivia fino alla stazione di Pianalunga poi con gli sci o a piedi per circa 500 m.
Dietro agli impianti della funivia, fra le case, si stacca il sentiero n. 5 che conduce al rifugio, ore di percorrenza: 1,30. Dalla frazione Piane in 1 ora. Da Alagna, con la funivia di Punta Indren, poi sentiero, in 20 minuti.
Intorno al rifugio si può trovare:
Corno del Camoscio a 3024 m.
Corno di Stofful a 2385 m.
Rifugio Crespi Calderini a 1829 m per la Bocchetta delle Pisse.
Il rifugio Battaglione Alpini Monte Granero (spesso indicato come rifugio Granero) si trova in località Adrech del Laus ed è un rifugio alpino situato in alta Val Pellice, ai piedi dei monti Granero, Meidassa e Manzol.
Fu costruito a partire dal 1926, e venne inaugurato nel 1928. Sorge su un rilievo roccioso che domina il bel Lago Lungo, alla testata della Val Pellice, in prossimità delle sorgenti del fiume Pellice. Splendido colpo d’occhio sulle cime del Monte Granero, del Monte Manzol e sulla sottostante conca del Prà. Un masso in splendida posizione nei pressi del lago Lungo funge da ottima palestra di arrampicata.
Dispone di 48 posti letto; offre servizi di bar, ristorazione e mezza pensione. È dotato di servizi igienici interni ed esterni, docce calde, telefono pubblico e di emergenza, Wi-Fi ed impianto elettrico a 220 V, alimentato da una centralina idroelettrica. Nel periodo di chiusura è aperto il solo locale invernale.
Il rifugio Battaglione Alpini Monte Granero (spesso indicato come rifugio Granero) si trova in località Adrech del Laus ed è un rifugio alpino situato in alta Val Pellice, ai piedi dei monti Granero, Meidassa e Manzol.
Fu costruito a partire dal 1926, e venne inaugurato nel 1928. Sorge su un rilievo roccioso che domina il bel Lago Lungo, alla testata della Val Pellice, in prossimità delle sorgenti del fiume Pellice. Splendido colpo d’occhio sulle cime del Monte Granero, del Monte Manzol e sulla sottostante conca del Prà. Un masso in splendida posizione nei pressi del lago Lungo funge da ottima palestra di arrampicata.
Dispone di 48 posti letto; offre servizi di bar, ristorazione e mezza pensione. È dotato di servizi igienici interni ed esterni, docce calde, telefono pubblico e di emergenza, Wi-Fi ed impianto elettrico a 220 V, alimentato da una centralina idroelettrica. Nel periodo di chiusura è aperto il solo locale invernale.
Il rifugio Guglielmo Jervis è un rifugio situato nel comune di Ceresole Reale (TO), in Valle Orco, nelle Alpi Graie, a 2.250 metri di altitudine. Inaugurato il 21 luglio 1946, è situato al centro della stupenda conca del pian del Nel, ed è la base per effettuare escursioni e traversate nel gruppo delle Levanne, oltre ad essere una classica e facile meta delle gite estive da Ceresole Reale.
É una piccola struttura in pietra e offre servizio bar, ristorante e possibilità di pernottamento. Si compone di una camerata di 15 letti e di due camerette di 4 letti, per un totale di 23 posti.
L'accesso avviene da Ceresole Reale, partendo dalla borgata Villa (1.586 m) con il sentiero 530, oppure dalla borgata Chiapili di Sotto (1.667 m) con il sentiero 531. In entrambi i casi il tempo di escursione è di circa 2 ore.
Il rifugio Guglielmo Jervis è un rifugio situato nel comune di Ceresole Reale (TO), in Valle Orco, nelle Alpi Graie, a 2.250 metri di altitudine. Inaugurato il 21 luglio 1946, è situato al centro della stupenda conca del pian del Nel, ed è la base per effettuare escursioni e traversate nel gruppo delle Levanne, oltre ad essere una classica e facile meta delle gite estive da Ceresole Reale.
É una piccola struttura in pietra e offre servizio bar, ristorante e possibilità di pernottamento. Si compone di una camerata di 15 letti e di due camerette di 4 letti, per un totale di 23 posti.
L'accesso avviene da Ceresole Reale, partendo dalla borgata Villa (1.586 m) con il sentiero 530, oppure dalla borgata Chiapili di Sotto (1.667 m) con il sentiero 531. In entrambi i casi il tempo di escursione è di circa 2 ore.
Il rifugio Guido Muzio sorge in uno splendido anfiteatro naturale nel Parco Nazionale Gran Paradiso, nel versante piemontese. Situato in Borgata Chiapili Inferiore a Ceresole Reale (TO), è una struttura del Club Alpino Italiano (sezione di Chivasso) e si trova in alta Valle Orco.
Un rifugio per mangiare e dormire, ma anche un luogo di condivisione attorno al quale si possono svolgere diverse attività tra cui facili passeggiate ed escursioni guidate, trekking, arrampicata e bouldering, alpinismo, scialpinismo, bici e MTB, sci di fondo, scialpinismo, cascate di ghiaccio e dry-tooling, o semplicemente godere della quiete della montagna, magari di fronte a una polenta fumante.
Il rifugio è aperto in tutte le stagioni: tutti i weekend dell’anno (e, su prenotazione, anche in settimana), con una pausa autunnale tra Ottobre e Novembre; tutti i giorni dal 21 Dicembre al 6 Gennaio e da Giugno a Settembre compresi.
Il rifugio Guido Muzio sorge in uno splendido anfiteatro naturale nel Parco Nazionale Gran Paradiso, nel versante piemontese. Situato in Borgata Chiapili Inferiore a Ceresole Reale (TO), è una struttura del Club Alpino Italiano (sezione di Chivasso) e si trova in alta Valle Orco.
Un rifugio per mangiare e dormire, ma anche un luogo di condivisione attorno al quale si possono svolgere diverse attività tra cui facili passeggiate ed escursioni guidate, trekking, arrampicata e bouldering, alpinismo, scialpinismo, bici e MTB, sci di fondo, scialpinismo, cascate di ghiaccio e dry-tooling, o semplicemente godere della quiete della montagna, magari di fronte a una polenta fumante.
Il rifugio è aperto in tutte le stagioni: tutti i weekend dell’anno (e, su prenotazione, anche in settimana), con una pausa autunnale tra Ottobre e Novembre; tutti i giorni dal 21 Dicembre al 6 Gennaio e da Giugno a Settembre compresi.
Il Rifugio Guido Rey si trova in località Pré Meunier, in alta valle di Susa, nel comune di Oulx a 1.761 metri di altitudine. È intitolato a Guido Rey (industriale, scrittore, alpinista e fotografo), nipote di Quintino Sella e da lui introdotto all'amore per la montagna.
Il rifugio, costruito a partire da una vecchia costruzione militare, possiede 20 posti letto con servizi interni, doccia e acqua calda.
É accessibile da Beaulard con 1 ora e mezza di cammino, o da Chateau Beaulard con 40 minuti di cammino.
L’elemento più interessante del paesaggio è senza dubbio il gruppo Clotesse-Grand Hoche-Punta Charrà, che s’innalza a sud del rifugio mostrando un dolomitico versante settentrionale, spesso innevato anche a primavera inoltrata. Si cammina quasi essenzialmente in un bosco di larici e abeti, con la presenza di qualche pino silvestre.
Il Rifugio Guido Rey si trova in località Pré Meunier, in alta valle di Susa, nel comune di Oulx a 1.761 metri di altitudine. È intitolato a Guido Rey (industriale, scrittore, alpinista e fotografo), nipote di Quintino Sella e da lui introdotto all'amore per la montagna.
Il rifugio, costruito a partire da una vecchia costruzione militare, possiede 20 posti letto con servizi interni, doccia e acqua calda.
É accessibile da Beaulard con 1 ora e mezza di cammino, o da Chateau Beaulard con 40 minuti di cammino.
L’elemento più interessante del paesaggio è senza dubbio il gruppo Clotesse-Grand Hoche-Punta Charrà, che s’innalza a sud del rifugio mostrando un dolomitico versante settentrionale, spesso innevato anche a primavera inoltrata. Si cammina quasi essenzialmente in un bosco di larici e abeti, con la presenza di qualche pino silvestre.
Il Rifugio Mondovì Havis De Giorgio si trova in Località Sella Piscio a Roccaforte Mondovì (CN) a oltre 1.700 metri di altitudine.
La struttura offre cucina tipica e servizio di pernottamento.
La struttura è stata inaugurata nel giugno del 1929 col nome di "rifugio Mondovì"; successivamente ampliata e restaurata fu dedicato alla memoria di Havis De Giorgio, alpinista monregalese caduto nel 1939 in Africa orientale. Il rifugio è stato completamente ristrutturato nel 2008.
Il rifugio si raggiunge: da Mondovì in direzione Villanova, Roccaforte Mondovì, poi a sinistra per la Valle Ellero fino a Rastello, si prosegue sempre su strada asfaltata fino alla località detta “Ponte Murato” (1224 m), si continua poi su strada sterrata fino al “Pian Marchisio”, posto auto; quindi su comoda carrareccia fino al rifugio (45 minuti circa).
- Dal rifugio, una comoda carrareccia scende e si immette in quella che sale dolcemente dalla sottostante conca. Lasciato sulla sinistra il Gias Pra Canton, a 1764 m, sale uno sbarramento roccioso e si affaccia su di un panoramico ripiano tra il Monte Mongioie e la Cima delle Saline. Il sentiero sale fino ad un ultimo costone erboso con sorgente, per poi costeggiare curiose conformazioni rocciose e raggiungere la larga insellatura del Passo delle Saline, a 2170 m. Dal Passo, sulla destra per tracce di sentiero, possibile salita alla Cima delle Saline, a 2613 m.
- Il sentiero G5 sale a monte del rifugio e si inoltra nella valletta del Rio Chiappa. Elevandosi a tornanti e superata la balza che delimita la valletta, il sentiero raggiunge il Lago Biecai, a 1967 m, per poi elevarsi ancora fino a 1980 metri dove, un bivio con il G6 che conduce a Porta Sestrera, viene lasciato sulla destra per continuare al centro del vallone fino al Gias del Biecai, a 2100 m. Toccato il Lago Rataira, a 2171 m, il sentiero sale a tornanti, lasciando a destra l’intaglio della Porta del Marguareis e con un lungo traverso raggiunge il Colle del Pas, a 2342 m.
Il Rifugio Mondovì Havis De Giorgio si trova in Località Sella Piscio a Roccaforte Mondovì (CN) a oltre 1.700 metri di altitudine.
La struttura offre cucina tipica e servizio di pernottamento.
La struttura è stata inaugurata nel giugno del 1929 col nome di "rifugio Mondovì"; successivamente ampliata e restaurata fu dedicato alla memoria di Havis De Giorgio, alpinista monregalese caduto nel 1939 in Africa orientale. Il rifugio è stato completamente ristrutturato nel 2008.
Il rifugio si raggiunge: da Mondovì in direzione Villanova, Roccaforte Mondovì, poi a sinistra per la Valle Ellero fino a Rastello, si prosegue sempre su strada asfaltata fino alla località detta “Ponte Murato” (1224 m), si continua poi su strada sterrata fino al “Pian Marchisio”, posto auto; quindi su comoda carrareccia fino al rifugio (45 minuti circa).
- Dal rifugio, una comoda carrareccia scende e si immette in quella che sale dolcemente dalla sottostante conca. Lasciato sulla sinistra il Gias Pra Canton, a 1764 m, sale uno sbarramento roccioso e si affaccia su di un panoramico ripiano tra il Monte Mongioie e la Cima delle Saline. Il sentiero sale fino ad un ultimo costone erboso con sorgente, per poi costeggiare curiose conformazioni rocciose e raggiungere la larga insellatura del Passo delle Saline, a 2170 m. Dal Passo, sulla destra per tracce di sentiero, possibile salita alla Cima delle Saline, a 2613 m.
- Il sentiero G5 sale a monte del rifugio e si inoltra nella valletta del Rio Chiappa. Elevandosi a tornanti e superata la balza che delimita la valletta, il sentiero raggiunge il Lago Biecai, a 1967 m, per poi elevarsi ancora fino a 1980 metri dove, un bivio con il G6 che conduce a Porta Sestrera, viene lasciato sulla destra per continuare al centro del vallone fino al Gias del Biecai, a 2100 m. Toccato il Lago Rataira, a 2171 m, il sentiero sale a tornanti, lasciando a destra l’intaglio della Porta del Marguareis e con un lungo traverso raggiunge il Colle del Pas, a 2342 m.
Il Rifugio Laus sorge a 1.910 metri di altitudine al margine di una sontuosa pineta a 5 minuti dal Lago di San Bernolfo in Frazione Bagni a Vinadio (CN).
Il rifugio è la base ideale per escursioni come la Rocca di San Bernolfo, la Testa dell'Autaret, il Vallone e la Cima di Collalunga. È anche possibile usufruire della Palestra di roccia localizzata vicino al Rifugio. Oltre al servizio bar e ristorante, offre 18 posti letto in camere da 4 e 6 posti, 2 bagni interni e 1 doccia con acqua calda.
Per raggiungere il rifugio: risalita la Valle Stura, sulla S.S. 21, poco oltre Vinadio, nell’abitato di Pianche si svolta a sinistra per immettersi nel Vallone dei Bagni di Vinadio. Oltrepassato lo stabilimento termale, si segue la direzione di Strapeis, Calmieri, S. Bernolfo. Dal posto auto, nel tornante che precede la borgata, verso sinistra parte una carrareccia, che scende ad attraversare il rio con un ponticello in pietra e si inoltra nella pineta. Diversi tornanti in salita portano al termine del bosco, passando vicino ad un rudere, ex ricovero militare, e perviene al rifugio.
- Dal rifugio, la carrareccia raggiunge la sponda occidentale del lago di S. Bernolfo, a 1.913 m. A monte del lago, un’ampia mulattiera prosegue in direzione del Passo di Collalunga P22, mentre sulla sinistra si stacca il sentiero che sale inoltrandosi nel Vallone della Guercia. Il sentiero P21 si allunga verso sud, salendo sulla destra orografica, fino a raggiungere alla testata del Vallone un ricovero militare dal quale un ripido tratto terminale tocca lo spartiacque Stura-Tinèe, sul Colle della Guercia, a 2.457 m.
- Dal rifugio, la carrareccia raggiunge la sponda occidentale del Lago di S. Bernolfo, a 1.913 m. A monte del lago, un’ampia mulattiera prosegue in direzione del Passo di Collalunga P22. Dopo il Lago di Mezzo, a 2.282 m, la mulattiera raggiunge un ricovero militare, a 2.423 m ed una struttura in cemento raffigurante una prua di nave. Poco oltre il sentiero entra nell’ampia conca sede dei Laghi di Collalunga. Sulla destra si stacca il sentiero P63 che permette il ritorno al rifugio ad anello passando dal Colle e dal Lago di Secia. Il P22 contorna il Lago di Collalunga, a 2.429 m e, con ampio risvolto, perviene al Passo di Collalunga, a 2.533 m.
Il Rifugio Laus sorge a 1.910 metri di altitudine al margine di una sontuosa pineta a 5 minuti dal Lago di San Bernolfo in Frazione Bagni a Vinadio (CN).
Il rifugio è la base ideale per escursioni come la Rocca di San Bernolfo, la Testa dell'Autaret, il Vallone e la Cima di Collalunga. È anche possibile usufruire della Palestra di roccia localizzata vicino al Rifugio. Oltre al servizio bar e ristorante, offre 18 posti letto in camere da 4 e 6 posti, 2 bagni interni e 1 doccia con acqua calda.
Per raggiungere il rifugio: risalita la Valle Stura, sulla S.S. 21, poco oltre Vinadio, nell’abitato di Pianche si svolta a sinistra per immettersi nel Vallone dei Bagni di Vinadio. Oltrepassato lo stabilimento termale, si segue la direzione di Strapeis, Calmieri, S. Bernolfo. Dal posto auto, nel tornante che precede la borgata, verso sinistra parte una carrareccia, che scende ad attraversare il rio con un ponticello in pietra e si inoltra nella pineta. Diversi tornanti in salita portano al termine del bosco, passando vicino ad un rudere, ex ricovero militare, e perviene al rifugio.
- Dal rifugio, la carrareccia raggiunge la sponda occidentale del lago di S. Bernolfo, a 1.913 m. A monte del lago, un’ampia mulattiera prosegue in direzione del Passo di Collalunga P22, mentre sulla sinistra si stacca il sentiero che sale inoltrandosi nel Vallone della Guercia. Il sentiero P21 si allunga verso sud, salendo sulla destra orografica, fino a raggiungere alla testata del Vallone un ricovero militare dal quale un ripido tratto terminale tocca lo spartiacque Stura-Tinèe, sul Colle della Guercia, a 2.457 m.
- Dal rifugio, la carrareccia raggiunge la sponda occidentale del Lago di S. Bernolfo, a 1.913 m. A monte del lago, un’ampia mulattiera prosegue in direzione del Passo di Collalunga P22. Dopo il Lago di Mezzo, a 2.282 m, la mulattiera raggiunge un ricovero militare, a 2.423 m ed una struttura in cemento raffigurante una prua di nave. Poco oltre il sentiero entra nell’ampia conca sede dei Laghi di Collalunga. Sulla destra si stacca il sentiero P63 che permette il ritorno al rifugio ad anello passando dal Colle e dal Lago di Secia. Il P22 contorna il Lago di Collalunga, a 2.429 m e, con ampio risvolto, perviene al Passo di Collalunga, a 2.533 m.
Il Rifugio Levi Molinari è situato nel comune di Exilles (TO), in Val di Susa, a 1.850 metri di altitudine in un'area protetta di notevole pregio naturalistico.
Costruito nel 1928, è stato intestato alla memoria di Mariannina Levi, alpinista e sciatrice caduta due anni prima. Durante il fascismo, l'intestazione del rifugio viene cambiata in Magda Molinari poiché, in seguito alle leggi razziali, non poteva comparire un nome ebraico. Dopo la guerra fu adottata la doppia denominazione, anche se ancora adesso i torinesi chiamano affettuosamente il rifugio "il Mariannina Levi".
È situato al limitare di un lariceto, all’interno di una riserva a protezione integrale; un posto ottimale per la scoperta della straordinaria varietà faunistica tipica delle nostre Alpi (stambecchi, caprioli, cervi, camosci, lupi, marmotte, aquile, ecc) e nei suoi dintorni vi è la possibilità di effettuare escursioni per tutti i livelli.
Il rifugio organizza anche, in collaborazione con il CAI Torino, campi natura estivi per bambini e ragazzi: settimane residenziali per bambini e ragazzi all’insegna del gioco, della scoperta, del divertimento a contatto con la natura, avvolti dal calore famigliare del Rifugio.
Dalla frazione di Exilles Grange della Valle, dove risulta più comodo il parcheggio, il rifugio è raggiungibile in circa 15 minuti di camminata su pista sterrata.
Il Rifugio Levi Molinari è situato nel comune di Exilles (TO), in Val di Susa, a 1.850 metri di altitudine in un'area protetta di notevole pregio naturalistico.
Costruito nel 1928, è stato intestato alla memoria di Mariannina Levi, alpinista e sciatrice caduta due anni prima. Durante il fascismo, l'intestazione del rifugio viene cambiata in Magda Molinari poiché, in seguito alle leggi razziali, non poteva comparire un nome ebraico. Dopo la guerra fu adottata la doppia denominazione, anche se ancora adesso i torinesi chiamano affettuosamente il rifugio "il Mariannina Levi".
È situato al limitare di un lariceto, all’interno di una riserva a protezione integrale; un posto ottimale per la scoperta della straordinaria varietà faunistica tipica delle nostre Alpi (stambecchi, caprioli, cervi, camosci, lupi, marmotte, aquile, ecc) e nei suoi dintorni vi è la possibilità di effettuare escursioni per tutti i livelli.
Il rifugio organizza anche, in collaborazione con il CAI Torino, campi natura estivi per bambini e ragazzi: settimane residenziali per bambini e ragazzi all’insegna del gioco, della scoperta, del divertimento a contatto con la natura, avvolti dal calore famigliare del Rifugio.
Dalla frazione di Exilles Grange della Valle, dove risulta più comodo il parcheggio, il rifugio è raggiungibile in circa 15 minuti di camminata su pista sterrata.
Il Rifugio Cibrario è situato in una conca a 2616 metri di altezza nel comune di Usseglio (TO), presso il Piano dei Sabiunin (Peraciaval).
Il luogo è solcato dagli innumerevoli rigagnoli del Rio Peraciaval che consentono il proliferare di una flora variopinta. La quiete delle morene glaciali circostanti, ha favorito negli ultimi anni lo stabilirsi in zona di un folto branco di stambecchi che quasi quotidianamente scende a pascolare nei pressi del Rifugio.
Il rifugio fu costruito nel 1890 su proposta del Conte Luigi Cibrario e venne inaugurato nel 1891. La struttura originaria, di soli 15 m quadrati, fu oggetto di numerosi ampliamenti e miglioramenti tecnici. Negli anni Novanta il rifugio venne dotato di illuminazione elettrica, grazie all'installazione di una turbina che sfrutta il salto di 100 m del rio emissario del Lago di Peraciaval.
L'accesso avviene dalla frazione Villaretto del comune di Usseglio in circa 3/4 ore.
Il Rifugio Cibrario è situato in una conca a 2616 metri di altezza nel comune di Usseglio (TO), presso il Piano dei Sabiunin (Peraciaval).
Il luogo è solcato dagli innumerevoli rigagnoli del Rio Peraciaval che consentono il proliferare di una flora variopinta. La quiete delle morene glaciali circostanti, ha favorito negli ultimi anni lo stabilirsi in zona di un folto branco di stambecchi che quasi quotidianamente scende a pascolare nei pressi del Rifugio.
Il rifugio fu costruito nel 1890 su proposta del Conte Luigi Cibrario e venne inaugurato nel 1891. La struttura originaria, di soli 15 m quadrati, fu oggetto di numerosi ampliamenti e miglioramenti tecnici. Negli anni Novanta il rifugio venne dotato di illuminazione elettrica, grazie all'installazione di una turbina che sfrutta il salto di 100 m del rio emissario del Lago di Peraciaval.
L'accesso avviene dalla frazione Villaretto del comune di Usseglio in circa 3/4 ore.
Il Rifugio Luigi Vaccarone è situato nei pressi del lago dell’Agnello nel comune di Giaglione (TO), in Val di Susa, a 2.747 metri.
Il Rifugio, costruito nel maggio del 1900 dal Cai di Torino e successivamente ceduto al Cai di Chiomonte, è dedicato all’avvocato Luigi Vaccarone, di nobile famiglia piemontese, che nel 1863 fu tra i 200 fondatori del Club Alpino Italiano.
Si può accedere al rifugio da Exilles, da Giaglione, da Chiomonte e dal colle del Piccolo Moncenisio.
Il rifugio dispone di 15 posti letto in un'unica camerata ed offre una cucina semplice, con utilizzo di ingredienti provenienti da produttori locali o dal mercato biologico o equosolidale.
Il Rifugio Luigi Vaccarone è situato nei pressi del lago dell’Agnello nel comune di Giaglione (TO), in Val di Susa, a 2.747 metri.
Il Rifugio, costruito nel maggio del 1900 dal Cai di Torino e successivamente ceduto al Cai di Chiomonte, è dedicato all’avvocato Luigi Vaccarone, di nobile famiglia piemontese, che nel 1863 fu tra i 200 fondatori del Club Alpino Italiano.
Si può accedere al rifugio da Exilles, da Giaglione, da Chiomonte e dal colle del Piccolo Moncenisio.
Il rifugio dispone di 15 posti letto in un'unica camerata ed offre una cucina semplice, con utilizzo di ingredienti provenienti da produttori locali o dal mercato biologico o equosolidale.
Il Rifugio Malinvern si trova nel Vallone Di Rio Freddo, a Vinadio (CN).
L’edificio è costituito da una struttura di due piani in muratura ed è dotato di 46 posti letto totali distribuiti in 8 camere. Ogni piano è dotato di acqua calda, servizi igienici e docce, per un totale di quattro bagni per tutta la struttura. Il rifugio, dotato anche di impianto di riscaldamento, dispone al piano terra di una sala per i pasti e di una cucina. L’energia elettrica è fornita da una piccola turbina idroelettrica.
Per arrivare al rifugio, risalita la Valle Stura, sulla S.S. 21, poco oltre Vinadio, si segue la strada asfaltata che risale il vallone di S. Anna ed al termine dei tornanti sopra Pratolungo, si svolta a sinistra nel Vallone di Riofreddo. Superata la diga si prosegue per circa 2 km. La strada diventa sterrata e c’è un divieto di accesso, si lascia l’auto sul piazzale e si prosegue a piedi per una ampia carrareccia, arrivando in un’ora circa al rifugio.
- Il sentiero P14 lascia il rifugio sulla destra e sale verso Sud alla radura del Gias Sagnassa, a 1924 m, e serpeggiando nel lariceto guadagna la verde conca dei Laghi dell’Orgials, a 2150 m e a 2291 m. Il sentiero poi si inerpica decisamente e con un ultimo strappo perviene al Passo dell’Orgials, a 2600 m. La successiva discesa porta sulla strada che in poche centinaia di metri perviene al Colle della Lombarda, a 2351 m.
- Sulla carrareccia che sale al rifugio, alla confluenza del Vallone d’Aver presso il ponticello a 1640 m, a destra parte il sentiero P15, che sale ripido e, dopo un buon tratto, all’uscita del lariceto, piega a destra per raggiungere il Lago Aver Sottano, 2136 m. Passato il lago, si lascia il P15 sulla sinistra e si procede sulla destra dove, con ampi tornanti, si perviene alla conca del Lago Aver Soprano, a 2334 m. Prima del lago, sulla destra un'evidente traccia di sentiero segnalato P15b, porta ad una selletta, per poi imboccare una discesa erbosa ed un’ampia cengia sulla sinistra porta alla discesa sui Laghi Martel, a 2166 m, e Lago Nero, a 2112 m. Dal Lago Nero, il sentiero P15b scende ripido nel lariceto fino alla carrareccia che costeggia il Riofreddo.
Il Rifugio Malinvern si trova nel Vallone Di Rio Freddo, a Vinadio (CN).
L’edificio è costituito da una struttura di due piani in muratura ed è dotato di 46 posti letto totali distribuiti in 8 camere. Ogni piano è dotato di acqua calda, servizi igienici e docce, per un totale di quattro bagni per tutta la struttura. Il rifugio, dotato anche di impianto di riscaldamento, dispone al piano terra di una sala per i pasti e di una cucina. L’energia elettrica è fornita da una piccola turbina idroelettrica.
Per arrivare al rifugio, risalita la Valle Stura, sulla S.S. 21, poco oltre Vinadio, si segue la strada asfaltata che risale il vallone di S. Anna ed al termine dei tornanti sopra Pratolungo, si svolta a sinistra nel Vallone di Riofreddo. Superata la diga si prosegue per circa 2 km. La strada diventa sterrata e c’è un divieto di accesso, si lascia l’auto sul piazzale e si prosegue a piedi per una ampia carrareccia, arrivando in un’ora circa al rifugio.
- Il sentiero P14 lascia il rifugio sulla destra e sale verso Sud alla radura del Gias Sagnassa, a 1924 m, e serpeggiando nel lariceto guadagna la verde conca dei Laghi dell’Orgials, a 2150 m e a 2291 m. Il sentiero poi si inerpica decisamente e con un ultimo strappo perviene al Passo dell’Orgials, a 2600 m. La successiva discesa porta sulla strada che in poche centinaia di metri perviene al Colle della Lombarda, a 2351 m.
- Sulla carrareccia che sale al rifugio, alla confluenza del Vallone d’Aver presso il ponticello a 1640 m, a destra parte il sentiero P15, che sale ripido e, dopo un buon tratto, all’uscita del lariceto, piega a destra per raggiungere il Lago Aver Sottano, 2136 m. Passato il lago, si lascia il P15 sulla sinistra e si procede sulla destra dove, con ampi tornanti, si perviene alla conca del Lago Aver Soprano, a 2334 m. Prima del lago, sulla destra un'evidente traccia di sentiero segnalato P15b, porta ad una selletta, per poi imboccare una discesa erbosa ed un’ampia cengia sulla sinistra porta alla discesa sui Laghi Martel, a 2166 m, e Lago Nero, a 2112 m. Dal Lago Nero, il sentiero P15b scende ripido nel lariceto fino alla carrareccia che costeggia il Riofreddo.
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