Rifugi Alpini in Piemonte
Situato in una piacevole conca, alle spalle il possente Monte Chaberton e di fronte un grazioso lago in cui il rifugio si specchia.
Baita Gimont si trova pochi km sopra Claviere (TO), a 2035 metri di altitudine. Bianca d’inverno, verde d’estate, è un luogo di pace e tranquillità immerso nelle Alpi Cozie, ottimo punto di partenza per le escursioni in alta montagna o per sciare sulle piste di Claviere e Montgenvre.
Nella zona è possibile praticare gite in e-bike con o senza guida, escursioni per adulti e bambini a Claviere, passeggiare sul ponte tibetano Claviere-Cesana e passare del tempo nel Parco Avventura Chaberton a Cesana Torinese. La baita offre servizio di hotel, ristorazione e bar.
Situato in una piacevole conca, alle spalle il possente Monte Chaberton e di fronte un grazioso lago in cui il rifugio si specchia.
Baita Gimont si trova pochi km sopra Claviere (TO), a 2035 metri di altitudine. Bianca d’inverno, verde d’estate, è un luogo di pace e tranquillità immerso nelle Alpi Cozie, ottimo punto di partenza per le escursioni in alta montagna o per sciare sulle piste di Claviere e Montgenvre.
Nella zona è possibile praticare gite in e-bike con o senza guida, escursioni per adulti e bambini a Claviere, passeggiare sul ponte tibetano Claviere-Cesana e passare del tempo nel Parco Avventura Chaberton a Cesana Torinese. La baita offre servizio di hotel, ristorazione e bar.
La Baita Mottarone è uno dei rifugi del Club Alpino Italiano. Situata a 200 metri sotto il piazzale della vetta del Mottarone, è facilmente raggiungibile con le auto attraverso la strada sterrata.
La struttura è caratterizzata da interni in legno dove si possono consumare pasti rustici e gustosi.
Nella zona è possibile praticare passeggiate e molteplici attività come le palestre di roccia, parapendio e trekking. Un'altra attrazione è offerta da Alpyland, un bob su rotaia con discese e curve mozzafiato. Nel periodo invernale il Mottarone diventa una suggestiva stazione sciistica.
Dal parcheggio, seguire le indicazioni, la durata del percorso è di 30 minuti. È situato in posizione panoramica, a 5 minuti dalla vetta del Monte Mottarone. Possibilità di visitare il giardino alpino nei pressi. La funivia collega in soli 15 minuti il Mottarone a Stresa consentendo, inoltre, gite al Lago Maggiore.
La Baita Mottarone è uno dei rifugi del Club Alpino Italiano. Situata a 200 metri sotto il piazzale della vetta del Mottarone, è facilmente raggiungibile con le auto attraverso la strada sterrata.
La struttura è caratterizzata da interni in legno dove si possono consumare pasti rustici e gustosi.
Nella zona è possibile praticare passeggiate e molteplici attività come le palestre di roccia, parapendio e trekking. Un'altra attrazione è offerta da Alpyland, un bob su rotaia con discese e curve mozzafiato. Nel periodo invernale il Mottarone diventa una suggestiva stazione sciistica.
Dal parcheggio, seguire le indicazioni, la durata del percorso è di 30 minuti. È situato in posizione panoramica, a 5 minuti dalla vetta del Monte Mottarone. Possibilità di visitare il giardino alpino nei pressi. La funivia collega in soli 15 minuti il Mottarone a Stresa consentendo, inoltre, gite al Lago Maggiore.
Il rifugio Lago Verde è situato nel comune di Prali (TO), nella Valle Germanasca (valle secondaria della Val Chisone), nelle Alpi Cozie, a 2583 metri di altitudine. È stato costruito nel 1968 a partire da una precedente struttura militare. ristrutturato ed ampliato più volte.
Si specchia nel grazioso laghetto circostante (da cui il rifugio prende il nome) ed è circondato da imponenti cime quali il Bric Boucie, Gran Guglia e Gran Queyron.
É possibile raggiungere il rifugio partendo dalla frazione Ghigo di Prali e passando per la località Bout du Col. Di qui si prosegue per un sentiero e si arriva al rifugio in circa 3 ore.
Dispone di 48 posti letto, in camere da 4 a 7 posti, offre servizio di ristorazione con una cucina rustica, ma genuina ed abbondante.
I servizi igienici dispongono di wc, lavandini e docce entrambi con acqua calda. Sono a disposizione del cliente il servizio bar, telefono, libri, riviste e giochi da tavolo.
Il rifugio Lago Verde è situato nel comune di Prali (TO), nella Valle Germanasca (valle secondaria della Val Chisone), nelle Alpi Cozie, a 2583 metri di altitudine. È stato costruito nel 1968 a partire da una precedente struttura militare. ristrutturato ed ampliato più volte.
Si specchia nel grazioso laghetto circostante (da cui il rifugio prende il nome) ed è circondato da imponenti cime quali il Bric Boucie, Gran Guglia e Gran Queyron.
É possibile raggiungere il rifugio partendo dalla frazione Ghigo di Prali e passando per la località Bout du Col. Di qui si prosegue per un sentiero e si arriva al rifugio in circa 3 ore.
Dispone di 48 posti letto, in camere da 4 a 7 posti, offre servizio di ristorazione con una cucina rustica, ma genuina ed abbondante.
I servizi igienici dispongono di wc, lavandini e docce entrambi con acqua calda. Sono a disposizione del cliente il servizio bar, telefono, libri, riviste e giochi da tavolo.
Il rifugio Alpetto è un rifugio nel comune di Oncino, nella Valle Po, a 2.268 m. Inaugurato nel 1998, dispone di 24 posti letto.
Poco distante dal moderno rifugio sorse, nel 1866, la prima struttura ricettiva del Club Alpino Italiano, il ricovero dell'Alpetto, che costituiva un punto d'appoggio nella salita al Monviso dalla Valle Po. Questa struttura rimase in funzione fino al 1905, poi fu sostituita dal rifugio Quintino Sella al Monviso, più ampio e confortevole. Il ricovero cadde in disuso, finché nel 1985 fu ristrutturato dall'associazione Amici della montagna di Oncino. Nel 1998 il CAI di Cavour costruì il nuovo rifugio; la struttura del vecchio ricovero è stata trasformata nel Museo degli albori dell'alpinismo Giacomo Priotto, struttura museale dedicata agli albori (anni 1850-1860) dell'alpinismo italiano.
Il rifugio Alpetto è un rifugio nel comune di Oncino, nella Valle Po, a 2.268 m. Inaugurato nel 1998, dispone di 24 posti letto.
Poco distante dal moderno rifugio sorse, nel 1866, la prima struttura ricettiva del Club Alpino Italiano, il ricovero dell'Alpetto, che costituiva un punto d'appoggio nella salita al Monviso dalla Valle Po. Questa struttura rimase in funzione fino al 1905, poi fu sostituita dal rifugio Quintino Sella al Monviso, più ampio e confortevole. Il ricovero cadde in disuso, finché nel 1985 fu ristrutturato dall'associazione Amici della montagna di Oncino. Nel 1998 il CAI di Cavour costruì il nuovo rifugio; la struttura del vecchio ricovero è stata trasformata nel Museo degli albori dell'alpinismo Giacomo Priotto, struttura museale dedicata agli albori (anni 1850-1860) dell'alpinismo italiano.
Il rifugio Oneglio Amprimo si trova in bassa val di Susa nel suo versante meridionale nel Parco Naturale dell’Orsiera - Rocciavrè, a 1.384 metri di altitudine.
Il rifugio si trova in località Pian Cervetto. Realizzato nel 1937 e poi distrutto durante la seconda guerra mondiale, fu in seguito ricostruito ed ampliato per portarlo agli attuali 48 posti letto. Il rifugio offre anche servizio ristorante con cucina tradizionale montana contaminata dall’etica slow food, con la selezione del meglio delle materie prime locali.
La struttura offre anche una stanza multifunzionale con vista bosco. Dotata di tavoli per co-working, scrivanie con lampade, schermo in HD, connessione internet wi-fi, divanetti relax e servizi igienici dedicati.
É possibile raggiungere il rifugio Amprimo salendo la val di Susa, all'altezza di San Giorio di Susa si imbocca una strada asfaltata che sale alla frazione Città e alla frazione Cortavetto. Dal parcheggio per le automobili, il rifugio è raggiungibile per sentiero in circa 40 minuti, con un percorso di 3 km.
Il rifugio Oneglio Amprimo si trova in bassa val di Susa nel suo versante meridionale nel Parco Naturale dell’Orsiera - Rocciavrè, a 1.384 metri di altitudine.
Il rifugio si trova in località Pian Cervetto. Realizzato nel 1937 e poi distrutto durante la seconda guerra mondiale, fu in seguito ricostruito ed ampliato per portarlo agli attuali 48 posti letto. Il rifugio offre anche servizio ristorante con cucina tradizionale montana contaminata dall’etica slow food, con la selezione del meglio delle materie prime locali.
La struttura offre anche una stanza multifunzionale con vista bosco. Dotata di tavoli per co-working, scrivanie con lampade, schermo in HD, connessione internet wi-fi, divanetti relax e servizi igienici dedicati.
É possibile raggiungere il rifugio Amprimo salendo la val di Susa, all'altezza di San Giorio di Susa si imbocca una strada asfaltata che sale alla frazione Città e alla frazione Cortavetto. Dal parcheggio per le automobili, il rifugio è raggiungibile per sentiero in circa 40 minuti, con un percorso di 3 km.
Il rifugio si trova in Valle Antrona, valle laterale della Val d’Ossola, all’Alpe Andolla a 2.061 metri di altitudine. A Est spiccano le cime del Pizzo della Preja e del Montalto, verso Sud i Ton, le Cime di Pozzuoli e la Punta Turiggia, a Ovest il pizzo Bottarello e il Pizzo di Loranco con la possente parete Est, infine verso Nord gli imponenti costoni del Pizzo Andolla.
Di lato è ubicato il vecchio Rifugio Andolla, sempre aperto e dotato di 71 posti, stufa e fornello a gas, completamente adibito a rifugio invernale.
Per raggiungere il rifugio è necessario lasciare la macchina all’Alpe Cheggio in prossimità della Diga dei Cavalli e da quel punto, sulla destra orografica, si snoda il sentiero che porta al rifugio (tempo di percorrenza: 2 ore circa).
Escursioni possibili nelle vicinanze:
- Sentieri: C30 (Alpe Corone)
- Itinerari: Via Alpina (percorso blu) – SFT (Simplon Fletschhorn Trekking) – GTA (Grande Traversata Delle Alpi) – Giro del Pizzo Andolla attraverso la “Ferrata del Lago”
Traversate da Rifugio a Rifugio:
- Per la Valle Bognanco attraverso il Passo Andolla e il Passo Pontimia al Rifugio Alpe Laghetto
- Per la Valle di Saas attraverso la via “Ferrata del lago” al Rifugio Almagellhutte
- Per la Valle Anzasca attraverso le Coronette ed il Passo Antigine al Rifugio Oberto (Passo Monte Moro)
Il rifugio si trova in Valle Antrona, valle laterale della Val d’Ossola, all’Alpe Andolla a 2.061 metri di altitudine. A Est spiccano le cime del Pizzo della Preja e del Montalto, verso Sud i Ton, le Cime di Pozzuoli e la Punta Turiggia, a Ovest il pizzo Bottarello e il Pizzo di Loranco con la possente parete Est, infine verso Nord gli imponenti costoni del Pizzo Andolla.
Di lato è ubicato il vecchio Rifugio Andolla, sempre aperto e dotato di 71 posti, stufa e fornello a gas, completamente adibito a rifugio invernale.
Per raggiungere il rifugio è necessario lasciare la macchina all’Alpe Cheggio in prossimità della Diga dei Cavalli e da quel punto, sulla destra orografica, si snoda il sentiero che porta al rifugio (tempo di percorrenza: 2 ore circa).
Escursioni possibili nelle vicinanze:
- Sentieri: C30 (Alpe Corone)
- Itinerari: Via Alpina (percorso blu) – SFT (Simplon Fletschhorn Trekking) – GTA (Grande Traversata Delle Alpi) – Giro del Pizzo Andolla attraverso la “Ferrata del Lago”
Traversate da Rifugio a Rifugio:
- Per la Valle Bognanco attraverso il Passo Andolla e il Passo Pontimia al Rifugio Alpe Laghetto
- Per la Valle di Saas attraverso la via “Ferrata del lago” al Rifugio Almagellhutte
- Per la Valle Anzasca attraverso le Coronette ed il Passo Antigine al Rifugio Oberto (Passo Monte Moro)
Il rifugio Anna Crespi Calderini è un piccolo rifugio situato nella piana dell’alpe Bors. É stato per anni la Casa degli “Amici dell’Alpe Bors”. Rilevato nel 2000 dal CAI di Varallo e dedicato ad Anna Crespi Calderini, alpinista dei primi anni del 900. Con solo 10 posti letti e una piccola sala da pranzo e una splendida terrazza coperta è la meta ideale per escursioni estive nelle giornate di sole quando si può godere dello splendido panorama e della maestosa piana glaciale dell’alpe. Dal 2000 è stato acquisito dal Cai Varallo.
É composto da un solo locale nel quale è stata ricavata una cucina/bar. Nel locale sottostante vi è il dormitorio.
Per raggiungere il rifugio si può partire dalla località Acqua Bianca: seguendo le indicazioni si prende l’ampia e rinnovata mulattiera, che, in qualche tratto con una discreta pendenza, offre la superba visione della cascata delle Caldaie del Sesia. Si esce dalla zona boscosa e si trova una radura, attraversato un ponticello, al bivio, prendere a sinistra e scendere verso il Torrente Sesia, passare sotto un ponte coperto per giungere all’Alpe Pile, il grande pianoro erboso. Sulla destra prosegue il sentiero in una zona boscosa prima ed erbosa poi e giunge all’Alpe Casera Lunga a 1644 m. Proseguire seguendo il sentiero fino a superare il ponticello sul Torrente Bors. Pochi passi dopo troviamo un bivio, procediamo a sinistra sul sentiero 10 che, in questo tratto diventa più ripido. Sulla destra si può vedere l’imbocco della galleria della Miniera di San Maurizio e proseguendo si guadagna rapidamente quota grazie ad alcune svolte gradinate in pietra. Quando poi il sentiero diventa pianeggiante si giunge all’Alpe Bors. L’ultima del gruppo delle vecchie baite è il rifugio (1 ora di percorrenza).
Dalla località Wold, 1 km dopo Alagna, si continua a piedi su strada asfaltata per circa 3 km fino alla località Acqua Bianca (1.45 ore di percorrenza).
Nei pressi del rifugio si può visitare:
Barba Ferrero all’alpe Vigne, ore 2.
Città di Vigevano al Col d’Olen 2871 m.
Corni di Faller 3128 m.
Gressoney per il colle delle Pisse e il Col d’Olen, ore 6.
Macugnaga per il Colle del Turlo, 2738 m, ore 5.
Punta Grober 3497 m.
Punta Vittoria 3435 m.
Rifugi Gugliermina 3212 m.
Rifugio Resegotti 3624 m.
Il rifugio Anna Crespi Calderini è un piccolo rifugio situato nella piana dell’alpe Bors. É stato per anni la Casa degli “Amici dell’Alpe Bors”. Rilevato nel 2000 dal CAI di Varallo e dedicato ad Anna Crespi Calderini, alpinista dei primi anni del 900. Con solo 10 posti letti e una piccola sala da pranzo e una splendida terrazza coperta è la meta ideale per escursioni estive nelle giornate di sole quando si può godere dello splendido panorama e della maestosa piana glaciale dell’alpe. Dal 2000 è stato acquisito dal Cai Varallo.
É composto da un solo locale nel quale è stata ricavata una cucina/bar. Nel locale sottostante vi è il dormitorio.
Per raggiungere il rifugio si può partire dalla località Acqua Bianca: seguendo le indicazioni si prende l’ampia e rinnovata mulattiera, che, in qualche tratto con una discreta pendenza, offre la superba visione della cascata delle Caldaie del Sesia. Si esce dalla zona boscosa e si trova una radura, attraversato un ponticello, al bivio, prendere a sinistra e scendere verso il Torrente Sesia, passare sotto un ponte coperto per giungere all’Alpe Pile, il grande pianoro erboso. Sulla destra prosegue il sentiero in una zona boscosa prima ed erbosa poi e giunge all’Alpe Casera Lunga a 1644 m. Proseguire seguendo il sentiero fino a superare il ponticello sul Torrente Bors. Pochi passi dopo troviamo un bivio, procediamo a sinistra sul sentiero 10 che, in questo tratto diventa più ripido. Sulla destra si può vedere l’imbocco della galleria della Miniera di San Maurizio e proseguendo si guadagna rapidamente quota grazie ad alcune svolte gradinate in pietra. Quando poi il sentiero diventa pianeggiante si giunge all’Alpe Bors. L’ultima del gruppo delle vecchie baite è il rifugio (1 ora di percorrenza).
Dalla località Wold, 1 km dopo Alagna, si continua a piedi su strada asfaltata per circa 3 km fino alla località Acqua Bianca (1.45 ore di percorrenza).
Nei pressi del rifugio si può visitare:
Barba Ferrero all’alpe Vigne, ore 2.
Città di Vigevano al Col d’Olen 2871 m.
Corni di Faller 3128 m.
Gressoney per il colle delle Pisse e il Col d’Olen, ore 6.
Macugnaga per il Colle del Turlo, 2738 m, ore 5.
Punta Grober 3497 m.
Punta Vittoria 3435 m.
Rifugi Gugliermina 3212 m.
Rifugio Resegotti 3624 m.
Il Rifugio Balma è situato in alta Val Sangone, precisamente nel Vallone del Rio Malesella a 1986 metri di altitudine.
Il rifugio sorge nel bel mezzo delle vallate che costituiscono la testata della Val Sangone, ovvero in quella denominata della Balma. È l’unico rifugio propriamente detto e gestito della Val Sangone; sorge sui ruderi dell’Alpeggio della Balma, nel cuore del Parco dell’Orsiera-Rocciavrè. Dalla sua posizione offre un colpo d’occhio su tutta la sottostante pianura, sin oltre la collina di Torino.
In prossimità del Rifugio Balma è possibile notare la rigogliosa vegetazione di tipo nitrofilo tipica delle aree adiacenti gli alpeggi e derivante dall’accumulo di azoto nel suolo contenuto nelle deiezioni degli animali un tempo monticanti in loco.
In piena estate il pianoro circondante il Lago Soprano è costellato di piccole piante carnivore, le pinguicole, che catturano gli insetti con le loro foglie appiccicose.
Per quanto riguarda la fauna, abbastanza di frequente si sente il fischio delle marmotte che hanno le loro tane nei pascoli pietrosi circostanti, oltre ai versi di gracchi e corvi imperiali. É possibile anche avvistare spioncelli, culbianchi, codirossi spazzacamino, ermellini (specie nei dintorni del rifugio) camosci, aquile e coturnici, queste ultime sui versanti esposti a sud.
Il Rifugio Balma è situato in alta Val Sangone, precisamente nel Vallone del Rio Malesella a 1986 metri di altitudine.
Il rifugio sorge nel bel mezzo delle vallate che costituiscono la testata della Val Sangone, ovvero in quella denominata della Balma. È l’unico rifugio propriamente detto e gestito della Val Sangone; sorge sui ruderi dell’Alpeggio della Balma, nel cuore del Parco dell’Orsiera-Rocciavrè. Dalla sua posizione offre un colpo d’occhio su tutta la sottostante pianura, sin oltre la collina di Torino.
In prossimità del Rifugio Balma è possibile notare la rigogliosa vegetazione di tipo nitrofilo tipica delle aree adiacenti gli alpeggi e derivante dall’accumulo di azoto nel suolo contenuto nelle deiezioni degli animali un tempo monticanti in loco.
In piena estate il pianoro circondante il Lago Soprano è costellato di piccole piante carnivore, le pinguicole, che catturano gli insetti con le loro foglie appiccicose.
Per quanto riguarda la fauna, abbastanza di frequente si sente il fischio delle marmotte che hanno le loro tane nei pascoli pietrosi circostanti, oltre ai versi di gracchi e corvi imperiali. É possibile anche avvistare spioncelli, culbianchi, codirossi spazzacamino, ermellini (specie nei dintorni del rifugio) camosci, aquile e coturnici, queste ultime sui versanti esposti a sud.
Il rifugio Barba Ferrero è situato a 2.247 metri presso l'Alpe Vigne Superiore, nel Comune di Alagna Valsesia, al centro dello spettacolare anfiteatro granitico e glaciale costituito dalle cime del Monte Rosa che formano l'imponente versante sud del massiccio, nel cuore del Parco Naturale dell'Alta Valsesia.
Il dormitorio offre 12 posti letto, cucina, bar e servizi igienici.
- Dalla Località Wold, restare su strada asfaltata fino al piazzale Acqua Bianca. Di qui si imbocca la mulattiera che, attraversando il bosco, diventa poi sentiero. Uscendo dalla boscaglia si trovano poi le indicazioni per raggiungere il rifugio, con il sentiero n. 7. Lungo il percorso si costeggia il Sesia e si prosegue immersi in un bel bosco di larici su sentiero sempre facile. Si attraversano due piccoli ponti in legno su sentiero sempre in piano, poi, la pendenza cambia e si inizia a salire. Il rifugio non è visibile fino all’ultimo, ma dopo larghe svolte la pendenza si attenua e si arriva al rifugio (ore di percorrenza: 3.15).
- Dal piazzale Acqua Bianca seguire l’itinerario (ore di percorrenza: 2.30).
Nei pressi del rifugio è possibile trovare:
- Capanna Resegotti, a 3624 m: un altro itinerario porta alla Capanna Resegotti, poco sotto la cresta Signal. Si prosegue per i prati sovrastanti il rifugio attraverso un sentiero ben segnato fino alla morena, di qui al ghiacciaio e poi per facili roccette al bivacco (ore di percorrenza 3.30).
- Ghiacciai del Rosa: a fianco del rifugio si segue un sentiero facile e ben visibile che conduce in mezzo a ben 4 ghiacciai consentendo di osservare veramente da vicino un ambiente straordinario, in cui si possono avvistare frequentemente branchi di stambecchi e camosci (ore di percorrenza 1.15).
- Punta Grober, a 3497 m.
- Rifugio Gugliermina a 3212 m: lungo la morena del ghiacciaio delle Piode seguendo gli “omini” in pietra la si raggiunge (ore di percorrenza: 3.30).
Il rifugio Barba Ferrero è situato a 2.247 metri presso l'Alpe Vigne Superiore, nel Comune di Alagna Valsesia, al centro dello spettacolare anfiteatro granitico e glaciale costituito dalle cime del Monte Rosa che formano l'imponente versante sud del massiccio, nel cuore del Parco Naturale dell'Alta Valsesia.
Il dormitorio offre 12 posti letto, cucina, bar e servizi igienici.
- Dalla Località Wold, restare su strada asfaltata fino al piazzale Acqua Bianca. Di qui si imbocca la mulattiera che, attraversando il bosco, diventa poi sentiero. Uscendo dalla boscaglia si trovano poi le indicazioni per raggiungere il rifugio, con il sentiero n. 7. Lungo il percorso si costeggia il Sesia e si prosegue immersi in un bel bosco di larici su sentiero sempre facile. Si attraversano due piccoli ponti in legno su sentiero sempre in piano, poi, la pendenza cambia e si inizia a salire. Il rifugio non è visibile fino all’ultimo, ma dopo larghe svolte la pendenza si attenua e si arriva al rifugio (ore di percorrenza: 3.15).
- Dal piazzale Acqua Bianca seguire l’itinerario (ore di percorrenza: 2.30).
Nei pressi del rifugio è possibile trovare:
- Capanna Resegotti, a 3624 m: un altro itinerario porta alla Capanna Resegotti, poco sotto la cresta Signal. Si prosegue per i prati sovrastanti il rifugio attraverso un sentiero ben segnato fino alla morena, di qui al ghiacciaio e poi per facili roccette al bivacco (ore di percorrenza 3.30).
- Ghiacciai del Rosa: a fianco del rifugio si segue un sentiero facile e ben visibile che conduce in mezzo a ben 4 ghiacciai consentendo di osservare veramente da vicino un ambiente straordinario, in cui si possono avvistare frequentemente branchi di stambecchi e camosci (ore di percorrenza 1.15).
- Punta Grober, a 3497 m.
- Rifugio Gugliermina a 3212 m: lungo la morena del ghiacciaio delle Piode seguendo gli “omini” in pietra la si raggiunge (ore di percorrenza: 3.30).
Il rifugio Barbara Lowrie (spesso indicato come rifugio Barbara) è un rifugio situato nel comune di Bobbio Pellice (TO) in Val Pellice, nelle Alpi Cozie.
Situato a 1.753 metri di altezza, l'edificio che ospita il rifugio fu fatto costruire come casa di caccia nel 1928 da Walter e Barbara Lowrie, una coppia americana. Poco tempo dopo, la coppia lo donò alla sezione Val Pellice del CAI-UGET, che lo trasformò in rifugio. L'inaugurazione venne realizzata nel 1931 ed il rifugio è attivo da allora.
Si trova in località Grange del Pis nella Comba dei Carbonieri, valle laterale della Val Pellice.
Il rifugio è dotato di impianto elettrico, telefono pubblico e di emergenza, servizi igienici e doccia calda. Offre anche servizio bar e ristorante. Dispone di 29 posti letto (in caso di necessità possono arrivare fino a 40), in camerette da 2/3 posti ed in camerata comune.
Il rifugio Barbara Lowrie (spesso indicato come rifugio Barbara) è un rifugio situato nel comune di Bobbio Pellice (TO) in Val Pellice, nelle Alpi Cozie.
Situato a 1.753 metri di altezza, l'edificio che ospita il rifugio fu fatto costruire come casa di caccia nel 1928 da Walter e Barbara Lowrie, una coppia americana. Poco tempo dopo, la coppia lo donò alla sezione Val Pellice del CAI-UGET, che lo trasformò in rifugio. L'inaugurazione venne realizzata nel 1931 ed il rifugio è attivo da allora.
Si trova in località Grange del Pis nella Comba dei Carbonieri, valle laterale della Val Pellice.
Il rifugio è dotato di impianto elettrico, telefono pubblico e di emergenza, servizi igienici e doccia calda. Offre anche servizio bar e ristorante. Dispone di 29 posti letto (in caso di necessità possono arrivare fino a 40), in camerette da 2/3 posti ed in camerata comune.
Il Rifugio sorge in posizione soleggiata al centro della Val d’Egua e in prossimità dei confini del Parco Naturale della Valsesia, a 1865 metri di altitudine.
Circondato da una splendida corona di montagne, è il luogo ideale per scoprire un ambiente ancora incontaminato, osservare la fauna che vive indisturbata (camosci, caprioli, marmotte, aquile, volpi) e la splendida flora.
La baita è dotata di tutti i servizi utili a escursionisti e amanti della montagna. La struttura possiede 49 posti letto, docce con acqua calda, servizio ristoro con cucina casalinga, telefono, e locale invernale.
Al termine del paese di Carcoforo a 1304 m, inizia il largo sterrato che sale in direzione di una cappelletta. Il sentiero si restringe e, oltrepassato un agriturismo, si arriva ad un bivio. Si raggiunge un ponte in legno superato il quale il rifugio è ora visibile. Da qui seguendo sempre il sentiero si risale il pendio erboso fino a raggiungere l’alpeggio e si sale poi sulla sinistra in direzione del rifugio, raggiungendolo in breve tempo (ore di percorrenza 2).
Nei pressi del rifugio è possibile visitare:
Pizzo della Moriana a 2631 m (ore 2.30 dal rifugio).
Pizzo Tignaga a 2654 m.
Il Rifugio sorge in posizione soleggiata al centro della Val d’Egua e in prossimità dei confini del Parco Naturale della Valsesia, a 1865 metri di altitudine.
Circondato da una splendida corona di montagne, è il luogo ideale per scoprire un ambiente ancora incontaminato, osservare la fauna che vive indisturbata (camosci, caprioli, marmotte, aquile, volpi) e la splendida flora.
La baita è dotata di tutti i servizi utili a escursionisti e amanti della montagna. La struttura possiede 49 posti letto, docce con acqua calda, servizio ristoro con cucina casalinga, telefono, e locale invernale.
Al termine del paese di Carcoforo a 1304 m, inizia il largo sterrato che sale in direzione di una cappelletta. Il sentiero si restringe e, oltrepassato un agriturismo, si arriva ad un bivio. Si raggiunge un ponte in legno superato il quale il rifugio è ora visibile. Da qui seguendo sempre il sentiero si risale il pendio erboso fino a raggiungere l’alpeggio e si sale poi sulla sinistra in direzione del rifugio, raggiungendolo in breve tempo (ore di percorrenza 2).
Nei pressi del rifugio è possibile visitare:
Pizzo della Moriana a 2631 m (ore 2.30 dal rifugio).
Pizzo Tignaga a 2654 m.
Il rifugio Lorenzo Bozano è un rifugio situato nel comune di Valdieri (CN), in valle Gesso, nelle Alpi Marittime, a 2.453 metri di altitudine. Si trova all’interno del Parco naturale delle Alpi Marittime.
La struttura è dedicata a Lorenzo Bozano, dapprima segretario e vicepresidente per 18 anni e poi presidente della Sezione Ligure del CAI. Pioniere ed animatore dell’alpinismo genovese, fu tra i fondatori del Club Alpino Accademico. Tra i primi italiani e forse il primo genovese a calzare gli sci, costituì nel 1903, assieme ai soci Questa, Galliano, Figari e Isolabella, lo “Sky Club Genova”.
Il rifugio dispone di acqua calda e fredda all'interno, ed offre circa 40 posti letto in camerate con servizi comuni.
Come raggiungere il rifugio: da Cuneo in direzione Borgo S. Dalmazzo, lasciata sulla sinistra la S.S. 20 si prende in direzione Valle Gesso-Valdieri-Terme di Valdieri. Dalla rotabile per il Pian della Casa del Re, poco oltre il Gias delle Mosche, 1.591 m, sulla sinistra si stacca il sentiero N10, che sale subito ripido nell’abetaia prima, e poi sull’aperta conca alla base della Serra dell’Argentera raggiunge il rifugio Bozano in circa 2 ore di cammino.
- Dal rifugio parte una traccia di sentiero che in direzione Sud passa sotto il contrafforte granitico dell’Argentera, per poi salire su percorso sassoso alla Cima del Piano della Casa, a 2.480 m. In leggera discesa, un traverso porta il sentiero ad aggirare la Madre di Dio, per risalire, sempre su percorso sassoso fino al Rifugio Remondino, a 2.485 m.
- Dal rifugio, scendendo per un breve tratto il sentiero N10, sulla destra, una traccia di sentiero conduce al Colle del Souffi, a 2.616 m, ed attraversando con un lungo traverso il Vallone del Souffi sale a Punta Stella, a 2567 m. La successiva discesa porta la traccia al Bivacco Silvio Varrone, 2090 m.
Il rifugio Lorenzo Bozano è un rifugio situato nel comune di Valdieri (CN), in valle Gesso, nelle Alpi Marittime, a 2.453 metri di altitudine. Si trova all’interno del Parco naturale delle Alpi Marittime.
La struttura è dedicata a Lorenzo Bozano, dapprima segretario e vicepresidente per 18 anni e poi presidente della Sezione Ligure del CAI. Pioniere ed animatore dell’alpinismo genovese, fu tra i fondatori del Club Alpino Accademico. Tra i primi italiani e forse il primo genovese a calzare gli sci, costituì nel 1903, assieme ai soci Questa, Galliano, Figari e Isolabella, lo “Sky Club Genova”.
Il rifugio dispone di acqua calda e fredda all'interno, ed offre circa 40 posti letto in camerate con servizi comuni.
Come raggiungere il rifugio: da Cuneo in direzione Borgo S. Dalmazzo, lasciata sulla sinistra la S.S. 20 si prende in direzione Valle Gesso-Valdieri-Terme di Valdieri. Dalla rotabile per il Pian della Casa del Re, poco oltre il Gias delle Mosche, 1.591 m, sulla sinistra si stacca il sentiero N10, che sale subito ripido nell’abetaia prima, e poi sull’aperta conca alla base della Serra dell’Argentera raggiunge il rifugio Bozano in circa 2 ore di cammino.
- Dal rifugio parte una traccia di sentiero che in direzione Sud passa sotto il contrafforte granitico dell’Argentera, per poi salire su percorso sassoso alla Cima del Piano della Casa, a 2.480 m. In leggera discesa, un traverso porta il sentiero ad aggirare la Madre di Dio, per risalire, sempre su percorso sassoso fino al Rifugio Remondino, a 2.485 m.
- Dal rifugio, scendendo per un breve tratto il sentiero N10, sulla destra, una traccia di sentiero conduce al Colle del Souffi, a 2.616 m, ed attraversando con un lungo traverso il Vallone del Souffi sale a Punta Stella, a 2567 m. La successiva discesa porta la traccia al Bivacco Silvio Varrone, 2090 m.
Il rifugio sorge in posizione panoramica, a 1050 metri di altitudine, con vista su tutta l’alta Valchiusella, lungo il "Sentiero delle Anime" ricco di incisioni rupestri. Nei pressi del Rifugio si trova la celebre palestra di arrampicata di Traversella, utilizzabile in ogni stagione.
É un sito che conta circa 500 vie distribuite in 21 settori, con difficoltà comprese tra il II grado e l’8b. Da menzionare il Settore delle Speranze, un’area di arrampicata pensata e realizzata appositamente per ragazzi e bambini.
Di proprietà del C.A.I. – Sezione di Ivrea, il rifugio è dedicato a Bruno Piazza, presidente della sezione.
La struttura è dotata di due ampie camerate da 8 e da 12 posti, entrambe con letti a castello e caldo soppalco. I bagni provvisti di docce con acqua calda si trovano, come le camerate, al primo piano. É possibile anche soggiornare nella camera matrimoniale della romantica casa del bosco.
Il punto ristoro del rifugio possiede una sala interna e una terrazza panoramica con al centro il grande albero, che offre riparo dal sole agli ospiti. Al rifugio si possono gustare i salumi e formaggi della Valchiusella, le verdure dell’orto e la pasta fresca fatta in casa e, nei giorni più freddi, la polenta e i rustici dolci della cucina del Piazza.
Il rifugio sorge in posizione panoramica, a 1050 metri di altitudine, con vista su tutta l’alta Valchiusella, lungo il "Sentiero delle Anime" ricco di incisioni rupestri. Nei pressi del Rifugio si trova la celebre palestra di arrampicata di Traversella, utilizzabile in ogni stagione.
É un sito che conta circa 500 vie distribuite in 21 settori, con difficoltà comprese tra il II grado e l’8b. Da menzionare il Settore delle Speranze, un’area di arrampicata pensata e realizzata appositamente per ragazzi e bambini.
Di proprietà del C.A.I. – Sezione di Ivrea, il rifugio è dedicato a Bruno Piazza, presidente della sezione.
La struttura è dotata di due ampie camerate da 8 e da 12 posti, entrambe con letti a castello e caldo soppalco. I bagni provvisti di docce con acqua calda si trovano, come le camerate, al primo piano. É possibile anche soggiornare nella camera matrimoniale della romantica casa del bosco.
Il punto ristoro del rifugio possiede una sala interna e una terrazza panoramica con al centro il grande albero, che offre riparo dal sole agli ospiti. Al rifugio si possono gustare i salumi e formaggi della Valchiusella, le verdure dell’orto e la pasta fresca fatta in casa e, nei giorni più freddi, la polenta e i rustici dolci della cucina del Piazza.
Il rifugio Abate Antonio Carestia è un rifugio di proprietà del CAI (sezione di Varallo Sesia) situato nella frazione di Riva Valdobbia (VC), in Val Vogna, valle laterale dell'alta Valsesia, nelle Alpi Pennine, a 2.201 metri di altitudine.
Adagiato nel vallone del Rissuolo, sulla via normale per il Corno Bianco, il Rifugio Carestia nasce nel 1995 in sostituzione del precedente divenuto pericolante. É dedicato ad Antonio Carestia, botanico-alpinista di fama internazionale tanto legato a questa valle.
La struttura dispone di una sala bar ristorante, servizi e docce comuni, illuminazione elettrica e 24 posti letto. Il rifugio è il luogo ideale per un soggiorno di quiete in un ambiente alpino lontano dallo stress.
Dalla frazione Cà di Janzo a 1350 m, seguire il sentiero n. 1, comodo nella parte iniziale e poi ripido, ma ben segnato fino all’alpe Pile dove si trova il rifugio, un balcone sulla valle dove la vista spazia dall’ospizio Sottile all’alpe Maccagno, a Riva con una spettacolare vista sul tortuoso dipanarsi del bacino del Vogna (ore di percorrenza: 3).
Nei pressi del rifugio si trovano:
- Corno Bianco a 3320 m attraverso il passo dell’Artemisia (ore di percorrenza: 2.30).
- Laghi Bianco a 2332 m, (30 minuti di percorrenza) e Nero a 2672 m, (1.30 h di percorrenza).
- Traversata Ospizio Sottile al colle di Valdobbia a 2480 m attraverso il passo dell’Alpetto a 2774 m, (ore di percorrenza: 2.30).
Il rifugio Abate Antonio Carestia è un rifugio di proprietà del CAI (sezione di Varallo Sesia) situato nella frazione di Riva Valdobbia (VC), in Val Vogna, valle laterale dell'alta Valsesia, nelle Alpi Pennine, a 2.201 metri di altitudine.
Adagiato nel vallone del Rissuolo, sulla via normale per il Corno Bianco, il Rifugio Carestia nasce nel 1995 in sostituzione del precedente divenuto pericolante. É dedicato ad Antonio Carestia, botanico-alpinista di fama internazionale tanto legato a questa valle.
La struttura dispone di una sala bar ristorante, servizi e docce comuni, illuminazione elettrica e 24 posti letto. Il rifugio è il luogo ideale per un soggiorno di quiete in un ambiente alpino lontano dallo stress.
Dalla frazione Cà di Janzo a 1350 m, seguire il sentiero n. 1, comodo nella parte iniziale e poi ripido, ma ben segnato fino all’alpe Pile dove si trova il rifugio, un balcone sulla valle dove la vista spazia dall’ospizio Sottile all’alpe Maccagno, a Riva con una spettacolare vista sul tortuoso dipanarsi del bacino del Vogna (ore di percorrenza: 3).
Nei pressi del rifugio si trovano:
- Corno Bianco a 3320 m attraverso il passo dell’Artemisia (ore di percorrenza: 2.30).
- Laghi Bianco a 2332 m, (30 minuti di percorrenza) e Nero a 2672 m, (1.30 h di percorrenza).
- Traversata Ospizio Sottile al colle di Valdobbia a 2480 m attraverso il passo dell’Alpetto a 2774 m, (ore di percorrenza: 2.30).
Il rifugio Ciriè è situato su una balza all’estremità nord-occidentale dell’ampio Pian della Mussa, ai piedi dell’Uia di Ciamarella e della balconata rocciosa che chiude la Val d’Ala. Si trova a 1850 metri di altitudine in Località Giasset al Pian della Mussa, a Balme (TO) ed è l’alloggio ideale per chi vuole passare le vacanze all'insegna di escursioni ed arrampicate.
Incastonato tra la Bessanese e l'Uja, d’estate l'ambiente è ideale per passeggiate e scalate, mentre d’inverno la neve e il ghiaccio sono protagonisti. La struttura offre servizio ristoro e spesso musica dal vivo.
L’accesso al rifugio varia in funzione della chiusura o meno del tratto di strada che collega Balme al Pian della Mussa (SP1). Dalla tarda primavera e per tutto il periodo estivo è consentito il traffico veicolare, mentre nei mesi freddi la strada è chiusa dall’abitato di Balme. Le date esatte della chiusura possono subire piccole modifiche, quindi è necessario informarsi presso il gestore.
Il rifugio Ciriè è situato su una balza all’estremità nord-occidentale dell’ampio Pian della Mussa, ai piedi dell’Uia di Ciamarella e della balconata rocciosa che chiude la Val d’Ala. Si trova a 1850 metri di altitudine in Località Giasset al Pian della Mussa, a Balme (TO) ed è l’alloggio ideale per chi vuole passare le vacanze all'insegna di escursioni ed arrampicate.
Incastonato tra la Bessanese e l'Uja, d’estate l'ambiente è ideale per passeggiate e scalate, mentre d’inverno la neve e il ghiaccio sono protagonisti. La struttura offre servizio ristoro e spesso musica dal vivo.
L’accesso al rifugio varia in funzione della chiusura o meno del tratto di strada che collega Balme al Pian della Mussa (SP1). Dalla tarda primavera e per tutto il periodo estivo è consentito il traffico veicolare, mentre nei mesi freddi la strada è chiusa dall’abitato di Balme. Le date esatte della chiusura possono subire piccole modifiche, quindi è necessario informarsi presso il gestore.
Il "Busto" è un rifugio alpino situato a 2480 metri di altitudine. Aperto tutti i giorni durante la stagione estiva (giugno - settembre), il rifugio offre ristoro a tutti gli escursionisti con pasti caldi cucinati in casa e posti letto per chi vuole passare la notte in montagna in mezzo alla natura. La sua posizione strategica rende il Busto un punto di partenza perfetto per raggiungere la cima dei 3000 che definiscono il confine Italo-Svizzero.
Da Lago Morasco a 1850 m, per raggiungere il rifugio è necessario prendere il sentiero che sale verso destra sino alla sommità del muro. Si prosegue quasi in piano lungo la strada sterrata sino alla partenza della funivia dell’Enel. Si sale su un sentiero, si supera un torrente e dopo pochi minuti, ad un bivio, si prende per “Alpe Bettelmatt”. Giunti all’alpeggio e superate le baite poste sulla sinistra si trovano le indicazioni per il rifugio che si raggiunge su comodo sentiero (ore di percorrenza 2.15).
Dal bivio precedentemente descritto si prende la direzione lago Sabbioni si sale prima in diagonale e poi con alcuni tornanti lungo un canale che sfocia su di un tratto pianeggiante al termine del quale ad una biforcazione si prende per “Rifugio Città di Busto” che si raggiunge con ripetuti tornanti (ore di percorrenza 2).
Nelle vicinanze del rifugio è possibile trovare:
Blindenhorn 3375 m, la cima più alta della valle con ottimo panorama sui numerosi 4000 dell’Oberland Bernese.
Catena di Ban, bella e poco frequentata zona costituita da diverse cime e piccoli ghiacciai.
Hosandhorn, fratello minore dell’Arbola, con panorama simile ma accesso sicuramente più facile.
Lago dei Sabbioni, situato in una bellissima conca.
Punta dei Camosci, cima panoramica con stupenda vista sul ghiacciaio di Gries
Punta d’Arbola 3235 m, in gran parte contornata da ghiacciai, ha uno stupendo panorama su quattro valli.
Il "Busto" è un rifugio alpino situato a 2480 metri di altitudine. Aperto tutti i giorni durante la stagione estiva (giugno - settembre), il rifugio offre ristoro a tutti gli escursionisti con pasti caldi cucinati in casa e posti letto per chi vuole passare la notte in montagna in mezzo alla natura. La sua posizione strategica rende il Busto un punto di partenza perfetto per raggiungere la cima dei 3000 che definiscono il confine Italo-Svizzero.
Da Lago Morasco a 1850 m, per raggiungere il rifugio è necessario prendere il sentiero che sale verso destra sino alla sommità del muro. Si prosegue quasi in piano lungo la strada sterrata sino alla partenza della funivia dell’Enel. Si sale su un sentiero, si supera un torrente e dopo pochi minuti, ad un bivio, si prende per “Alpe Bettelmatt”. Giunti all’alpeggio e superate le baite poste sulla sinistra si trovano le indicazioni per il rifugio che si raggiunge su comodo sentiero (ore di percorrenza 2.15).
Dal bivio precedentemente descritto si prende la direzione lago Sabbioni si sale prima in diagonale e poi con alcuni tornanti lungo un canale che sfocia su di un tratto pianeggiante al termine del quale ad una biforcazione si prende per “Rifugio Città di Busto” che si raggiunge con ripetuti tornanti (ore di percorrenza 2).
Nelle vicinanze del rifugio è possibile trovare:
Blindenhorn 3375 m, la cima più alta della valle con ottimo panorama sui numerosi 4000 dell’Oberland Bernese.
Catena di Ban, bella e poco frequentata zona costituita da diverse cime e piccoli ghiacciai.
Hosandhorn, fratello minore dell’Arbola, con panorama simile ma accesso sicuramente più facile.
Lago dei Sabbioni, situato in una bellissima conca.
Punta dei Camosci, cima panoramica con stupenda vista sul ghiacciaio di Gries
Punta d’Arbola 3235 m, in gran parte contornata da ghiacciai, ha uno stupendo panorama su quattro valli.
Il rifugio Città di Novara si trova in Valle Antrona, valle laterale della Val d’Ossola, all’Alpe Cheggio in prossimità del Lago dei Cavalli.
Il rifugio offre un'accogliente base d’appoggio per soggiorni sereni e rilassanti fra i prati dell’Alpe e lungo il lago. Nel salone, che può accogliere fino a 60 ospiti, gli appassionati potranno gustare specialità gastronomiche della zona. Dotato di 24 posti letto, rappresenta un punto di partenza ideale per le numerose escursioni nell’area della valle, per la ricchezza e varietà dei sentieri che si snodano tra i boschi e tra i vari laghi artificiali presenti nella zona.
Si può raggiungere il rifugio da Antrona Piana per la Valle Loranco, su strada carrozzabile (ore 1.30).
Nei pressi del rifugio si può visitare:
Giro lago dei Cavalli dislivello 426, ore di percorrenza: 2
La Forcola dislivello 414, ore di percorrenza: 1,30
Passo del Fornalino dislivello 845 ore di percorrenza 5
Passo della Peia dislivello 827 ore di percorrenza 4
Rifugio Andolla dislivello 561 ore di percorrenza 2
Il rifugio Città di Novara si trova in Valle Antrona, valle laterale della Val d’Ossola, all’Alpe Cheggio in prossimità del Lago dei Cavalli.
Il rifugio offre un'accogliente base d’appoggio per soggiorni sereni e rilassanti fra i prati dell’Alpe e lungo il lago. Nel salone, che può accogliere fino a 60 ospiti, gli appassionati potranno gustare specialità gastronomiche della zona. Dotato di 24 posti letto, rappresenta un punto di partenza ideale per le numerose escursioni nell’area della valle, per la ricchezza e varietà dei sentieri che si snodano tra i boschi e tra i vari laghi artificiali presenti nella zona.
Si può raggiungere il rifugio da Antrona Piana per la Valle Loranco, su strada carrozzabile (ore 1.30).
Nei pressi del rifugio si può visitare:
Giro lago dei Cavalli dislivello 426, ore di percorrenza: 2
La Forcola dislivello 414, ore di percorrenza: 1,30
Passo del Fornalino dislivello 845 ore di percorrenza 5
Passo della Peia dislivello 827 ore di percorrenza 4
Rifugio Andolla dislivello 561 ore di percorrenza 2
Il rifugio Dante Livio Bianco si trova a quota 1910 metri nell'alto Vallone della Meris, sulla sponda orientale del Lago Sottano della Sella, ai piedi del versante settentrionale del Monte Matto: il rifugio sostituisce il più antico bivacco "Monte Matto", che sorgeva al Lago Soprano della Sella, andato distrutto in seguito ad un incendio al termine dell'ultimo conflitto.
La struttura dispone di una 50ina di posti letto in camere e dormitorio. Offre anche servizi igienici interni ed esterni, docce con acqua calda, riscaldamento e servizio telefono.
Nei dintorni è possibile imbattersi in branchi di camosci e in primavera anche nelle marmotte uscite dal lungo letargo. Se si solleva lo sguardo si può osservare anche il placido volo delle aquile reali.
Il rifugio si può raggiungere da S. Anna di Valdieri (m. 978). Di fianco al rifugio Balma Meris (ottimo posto tappa), parte il sentiero che, inerpicandosi ripidamente alle spalle dell'abitato, sale tra faggi e castagni tenendosi sempre sulla sponda di sinistra (idrogr.) del Rio Meris. Dopo aver superato i Tetti Biaisa (m.1224) e successivamente i Tetti Paladin (m.1326), raggiunge con pendenza più moderata l'ampio ripiano del Gias del Prato (m. 1529) ove, tra i massi sulla destra, sgorga un'ottima sorgente. Attraversato il lungo pianoro ed aggirato il pietroso costolone nord-orientale della Punta Meris, taglia con un lungo arco la ripida faglia meridionale del Vintabren. Si giunge in un nuovo ripiano, ove sorgono le ex Case Reali del Chiot (m.1700). Il sentiero prosegue dolcemente nella scoscesa scarpata, lungo la quale scende l'emissario del soprastante lago e con l'ultimo tornante, si affaccia sulla conca del Lago Sottano della Sella (m.1882). Scavalcato il torrentello che esce dal lago, dirigendosi a sinistra, raggiunge in pochi minuti il rifugio Livio Bianco.
Dal rifugio si possono raggiungere:
- Cascata della Paur
- Cima del Latous
- Cima Verani
- Colle della Valletta
- Monte Matto Cima Est - Cresta Est
Il rifugio Dante Livio Bianco si trova a quota 1910 metri nell'alto Vallone della Meris, sulla sponda orientale del Lago Sottano della Sella, ai piedi del versante settentrionale del Monte Matto: il rifugio sostituisce il più antico bivacco "Monte Matto", che sorgeva al Lago Soprano della Sella, andato distrutto in seguito ad un incendio al termine dell'ultimo conflitto.
La struttura dispone di una 50ina di posti letto in camere e dormitorio. Offre anche servizi igienici interni ed esterni, docce con acqua calda, riscaldamento e servizio telefono.
Nei dintorni è possibile imbattersi in branchi di camosci e in primavera anche nelle marmotte uscite dal lungo letargo. Se si solleva lo sguardo si può osservare anche il placido volo delle aquile reali.
Il rifugio si può raggiungere da S. Anna di Valdieri (m. 978). Di fianco al rifugio Balma Meris (ottimo posto tappa), parte il sentiero che, inerpicandosi ripidamente alle spalle dell'abitato, sale tra faggi e castagni tenendosi sempre sulla sponda di sinistra (idrogr.) del Rio Meris. Dopo aver superato i Tetti Biaisa (m.1224) e successivamente i Tetti Paladin (m.1326), raggiunge con pendenza più moderata l'ampio ripiano del Gias del Prato (m. 1529) ove, tra i massi sulla destra, sgorga un'ottima sorgente. Attraversato il lungo pianoro ed aggirato il pietroso costolone nord-orientale della Punta Meris, taglia con un lungo arco la ripida faglia meridionale del Vintabren. Si giunge in un nuovo ripiano, ove sorgono le ex Case Reali del Chiot (m.1700). Il sentiero prosegue dolcemente nella scoscesa scarpata, lungo la quale scende l'emissario del soprastante lago e con l'ultimo tornante, si affaccia sulla conca del Lago Sottano della Sella (m.1882). Scavalcato il torrentello che esce dal lago, dirigendosi a sinistra, raggiunge in pochi minuti il rifugio Livio Bianco.
Dal rifugio si possono raggiungere:
- Cascata della Paur
- Cima del Latous
- Cima Verani
- Colle della Valletta
- Monte Matto Cima Est - Cresta Est
Il Rifugio Delfo e Agostino Coda si trova a 2.280 metri di altitudine in Località Carisey a Pollone (BI).
Il rifugio dispone di 50 posti letto, suddivisi in stanze da 4 o da 5 posti ed un salone per gruppi. La nostra cucina offre piatti della tradizione locale, biellese e valdostana, formaggi tipici del territorio e birre artigianali. Torte, crostate ed ogni dolce che serviamo, vengono sfornati freschi ogni giorno. Durante la giornata è sempre attivo il servizio bar, con bevande calde e panini da asporto.
Da Oropa a 1870 m, con la funivia, poi segnavia D24 e C11, si procede verso ovest fino al Lago del Mucrone e si risale il ripido sentiero che porta alla Bocchetta del Lago a 2026 m. Con parecchi saliscendi si continua sempre in direzione ovest passando sotto le pendici del Monte Mars. Si transita accanto alla piazzola dell’elicottero a 2050 m sino a raggiungere delle corde fisse in prossimità dell’attacco della cresta Innominata a 2055 m. Con ripide serpentine si sale verso il colle Sella senza raggiungerlo e lasciandolo sulla destra, in pochi minuti si raggiunge il rifugio Coda (ore di percorrenza: 2,30).
Da Oropa, a piedi salire all’arrivo della funivia al lago Mucrone e proseguire come per l’itinerario precedente (ore di percorrenza 3.30).
Da Santa Margherita a 1800 m circa, prendere il sentiero che per ampi pascoli conduce al Colle Portola, proseguire con lungo mezzacosta e salire il ripido pendio per il Colle Carisey, seguire la cresta che porta direttamente al rifugio (ore di percorrenza: 2).
Nei pressi del rifugio è possibile visitare:
Lago del Montagnit 2138 m, ore 0,10.
Lago Goudin 2093 m, ore 0,30.
Monte Bechit 2320 m, ore 1,10.
Monte Mars 2600 m, via normale ore 2.
Monte Roux 2318 m, ore 1,30.
Punta Sella 2315 m, ore 0,05.
Il Rifugio Delfo e Agostino Coda si trova a 2.280 metri di altitudine in Località Carisey a Pollone (BI).
Il rifugio dispone di 50 posti letto, suddivisi in stanze da 4 o da 5 posti ed un salone per gruppi. La nostra cucina offre piatti della tradizione locale, biellese e valdostana, formaggi tipici del territorio e birre artigianali. Torte, crostate ed ogni dolce che serviamo, vengono sfornati freschi ogni giorno. Durante la giornata è sempre attivo il servizio bar, con bevande calde e panini da asporto.
Da Oropa a 1870 m, con la funivia, poi segnavia D24 e C11, si procede verso ovest fino al Lago del Mucrone e si risale il ripido sentiero che porta alla Bocchetta del Lago a 2026 m. Con parecchi saliscendi si continua sempre in direzione ovest passando sotto le pendici del Monte Mars. Si transita accanto alla piazzola dell’elicottero a 2050 m sino a raggiungere delle corde fisse in prossimità dell’attacco della cresta Innominata a 2055 m. Con ripide serpentine si sale verso il colle Sella senza raggiungerlo e lasciandolo sulla destra, in pochi minuti si raggiunge il rifugio Coda (ore di percorrenza: 2,30).
Da Oropa, a piedi salire all’arrivo della funivia al lago Mucrone e proseguire come per l’itinerario precedente (ore di percorrenza 3.30).
Da Santa Margherita a 1800 m circa, prendere il sentiero che per ampi pascoli conduce al Colle Portola, proseguire con lungo mezzacosta e salire il ripido pendio per il Colle Carisey, seguire la cresta che porta direttamente al rifugio (ore di percorrenza: 2).
Nei pressi del rifugio è possibile visitare:
Lago del Montagnit 2138 m, ore 0,10.
Lago Goudin 2093 m, ore 0,30.
Monte Bechit 2320 m, ore 1,10.
Monte Mars 2600 m, via normale ore 2.
Monte Roux 2318 m, ore 1,30.
Punta Sella 2315 m, ore 0,05.
Il rifugio Emilio Questa si trova presso il lago delle Portette, nel territorio del comune italiano di Valdieri (CN), dentro i confini del Parco naturale delle Alpi Marittime, a 2.388 metri di altitudine.
La struttura è dotata di cucina, sala da pranzo, centrale elettrica (alimentata a pannelli solari con accumulatori) e due camerette da 6 posti ciascuna, mentre al primo piano si trovano i due dormitori da 14 e 10 posti. Il rifugio è anche dotato di locale invernale.
La storia del rifugio Emilio Questa inizia nel 1880, quando presso il Lago delle Portette viene edificata una “truna” (edificio seminterrato con struttura ad arco per il ricovero dei militari), poi convertita in una vera e propria casermetta, intitolata al capitano Eugenio Cappa, deceduto sul Monte Campigoletto nel 1917.
Dal posteggio di Terme di Valdieri parte una strada carrozzabile chiusa al traffico che in un’ora circa conduce al Piano del Valasco, dove si trova l’ex Palazzina Reale dei Savoia. Di qui la strada continua diventando poi mulattiera fino a circa 2.000 metri dove, presso un vecchio larice dalla punta mozzata, si diparte un sentiero che porta al rifugio (3 ore dal posteggio, segnavia bianchi e rossi). Dal larice è possibile anche continuare sulla mulattiera e raggiungere il rifugio più dolcemente passando per il lago di Valscura (in questo caso, 4 ore dal posteggio).
Il rifugio Emilio Questa si trova presso il lago delle Portette, nel territorio del comune italiano di Valdieri (CN), dentro i confini del Parco naturale delle Alpi Marittime, a 2.388 metri di altitudine.
La struttura è dotata di cucina, sala da pranzo, centrale elettrica (alimentata a pannelli solari con accumulatori) e due camerette da 6 posti ciascuna, mentre al primo piano si trovano i due dormitori da 14 e 10 posti. Il rifugio è anche dotato di locale invernale.
La storia del rifugio Emilio Questa inizia nel 1880, quando presso il Lago delle Portette viene edificata una “truna” (edificio seminterrato con struttura ad arco per il ricovero dei militari), poi convertita in una vera e propria casermetta, intitolata al capitano Eugenio Cappa, deceduto sul Monte Campigoletto nel 1917.
Dal posteggio di Terme di Valdieri parte una strada carrozzabile chiusa al traffico che in un’ora circa conduce al Piano del Valasco, dove si trova l’ex Palazzina Reale dei Savoia. Di qui la strada continua diventando poi mulattiera fino a circa 2.000 metri dove, presso un vecchio larice dalla punta mozzata, si diparte un sentiero che porta al rifugio (3 ore dal posteggio, segnavia bianchi e rossi). Dal larice è possibile anche continuare sulla mulattiera e raggiungere il rifugio più dolcemente passando per il lago di Valscura (in questo caso, 4 ore dal posteggio).
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